Il decalogo di cui si compone Cutouts, nuovo album degli Smile, appartiene alle stesse session del precedente Wall Of Eyes, secondo lavoro su lunga durata pubblicato ad inizio anno, e vista la contemporaneità delle registrazioni, medesima produzione, Sam Petts-Davies ed il breve lasso di tempo intercorso tra i due, lo si poteva ritenere come una
Nikita, DJ/editore/fotografo/polistrumentista/promoter/produttore, certo! fra le più importanti figure del panorama underground milanese, ha attraversato indenne, da facili sensazionalismi, gli scenari della corrente Dark-Wave con i suoi numerosi progetti, oltre a varie collaborazioni, e con i suoi Vidi Aquam, formazione musicale che vanta una carriera lunga 3 decenni. Il nuovo Lights And Shadows, commercializzato nel solo
Fatta eccezione per alcune colonne sonore o una serie di CD-R promo/cassette/download/45 giri diffusi in edizione limited ed una reunion avvenuta nel 2018 testimoniata in The Comeback Special (Live At The Royal Albert Hall), insomma ben poche cose ma tant’è, Matt Johnson era assente, su disco a lunga durata, da circa un quarto di secolo.
Manifesto della cultura hippies degli anni ’60, il triplo LP Woodstock (Music from the original soundtrack and more), pubblicato dalla Cotillion, label sussidiaria dell’Atlantic Records, nel 1970, conteneva una parte della tre giorni, più il fuori programma di Jimi Hendrix mentre la gigantesca folla levava tende baracche e burattini. Inizialmente programmato nella piccola cittadina di
Apolide agitatore nella scena new wave newyorkese di fine anni ’70, James Siegfried ai musicofili conosciuto come James Chance o James White, nasceva nell’omonimo capoluogo della contea del Milwaukee il 20 aprile del 1953. La sua formazione musicale come allievo del sassofonista David Murray seguiva agli iniziali studi in conservatorio (nella città d’origine) e a
Nel 1970 i Caravan pubblicavano il loro secondo album If I Could Do It All Over Again, I’d Do It All Over You, manifesto del Canterbury Sound, la corrente musicale sviluppatasi nell’omonima città del Kent – da qui il nome – e tra i dischi più influenti del rock progressive. Pye Hasting (voce, chitarre 6
THE PRISONERS “Don’t Burst My Bubble / Ain’t No Telling” 7″ (Countdown Records, 2024) Un’incredibile sorpresa per gli ammiratori (tanti) dei Prisoners, nome di punta del revival garage e neopsichedelico inglese degli ’80 sixty-beat oriented con vaghe tracce di oneri mod. Il come-back include due classici, sul lato A Don’t Burst My Bubble degli Small
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