AWAKENING IN A GOTHIC-LAND
A journey with Hidden Place, Sonsombre, Black Angel and October Burns Black
Buone notizie dal panorama musicale della dark-wave legato alla corrente del gothic-rock dopo una serie di proposte soporifere, e di gruppi fermatisi ad una manciata di brani, dettate dal trend legato all’uso spasmodico della tecnologia piuttosto che all’utilizzo di vere chitarre e ritmica.
Iniziamo con un duo che emerge dalle nebbie milanesi, gli Hidden House che fanno il loro esordio con un omonimo 4-tracks EP; i due componenti Tenebrio (al secolo Gioacchino, synth e programming) ed Unfaithful (Francesco, voce e chitarra) vantano diverse esperienze in ambito artistico-musicale e provengono rispettivamente dalla scena elettro-industrial e neo-folk. Quanto al disco può considerarsi l’anello di congiunzione tra il magniloquente asse Mission/Fields Of The Nephilim e quello attuale di colleghi più illustri quali ad esempio i turchi She Past Away; le chitarre risaltano all’interno delle canzoni che come nel caso di Hide strizzano l’occhio ai dancefloor dove vengono passate questo tipo di sonorità.
Si conferma su ottimi livelli Brandon Pybus con la sua creatura Sonsombre che licenzia il suo terzo album in studio intitolato “One Thousand Graves” che fa da seguito a distanza di soli sei mesi all’ottimo “The Veils Of Ending”. L’artista proveniente dalla Virginia mantiene inalterato lo stile epico che lo ha fin’ora contraddistinto e le undici tracce all’interno della release risultano essere piuttosto tirate e coinvolgenti; speriamo di vederli presto dalle nostre parti.
Continuiamo a cavalcare l’eroicità cara al goth con un gruppo che si divide tra Bristol e Losa Angeles, i Black Angel che pubblica via Solid Recordings il proprio esordio “The Widow”. Il disco è davvero molto bello e mi sento di raccomandarlo specialmente ai fans dei Vendemmian. I componenti, un trio, provengono tutti dalla scena degli anni ’80 e questo si nota all’interno delle composizioni a dimostrazione che un certo tipo di suono ha necessariamente bisogno di un certo tipo di strumentazione.
E chiudiamo ancora con un EP uscito sul finire del 2019, “Reflection” degli October Burns Black che segue l’ottimo esordio sempre nello stesso formato “Fault Line” del 2018. La formazione è in realtà una sorta di ensemble i cui componenti provengono “tutti” da importanti realtà della scena: Rod Hanna dei granitici Return To Khaf’Ji alla voce, Tommy Olsson (Long Night, Theatre Of Tragedy) e Lars Kappeler (The House Of Usher) alle chitarre, James Tramel (The Wake) al basso e Simon Rippin (Eden House, Fields Of The Nephilim) alla batteria. Rispetto al precedente disco che vedeva alla voce Ger Egan dei This Burning Effigy viene dato più spazio alla melodia e la mano in fase di mixaggio e produzione di Rippin è evidente dalla prima all’ultima nota facendo sperare i “die-hards” me compreso in un imminente album.
Non vorrei sembrare ripetitivo, ma se la qualità di certe uscite continua a mantenersi su questi livelli, la Wasteland non è più un sostantivo ma una certezza.
Luca Sponzilli