STRES
(Avellino, 30 ottobre 2015)
Quando si parla di un artista come Alessandro Fiori, non tutte le cose umane seguono un naturale svolgimento. Accade, così, che nel bel mezzo della prima tournèe targata Stres, il nuovo progetto a cui si aggiungono Lorenzo Maffucci e Giulio Escalona (per la parte elettronica), si tenga, presso l’ormai rinomato Godot Art Bistrot di Avellino, una “sala prove aperta al pubblico”. Un artista come il Fiori attira sempre una buona dose di pubblico e, anche questa volta, la regola trova le più rosee conferme. Da semplice sessione di prova, manca, ovviamente, qualcosa. Senza l’ausilio dell’elettronica, Alessandro e Lorenzo, provando e talvolta sbagliando, presentano ai partecipanti il primo disco degli Stres (con una “esse”), New Relax, anticipato da un EP ominimo, edito dall’Ibexhouse, etichetta già presentata su Frastuoni. Il tutto si svolge in una calda ed accogliente atmosfera “familiare”, laddove Alessandro e Lorenzo sono di casa. Al termine della prova, mi concedono una breve intervista. Qualche settimana fa, portate a termine altre consegne per la rivista, mi sono cimentato nello sbobinare il file audio della chiacchierata, così da integrarne gli appunti. È saltata fuori una sorta di Alan’s Psychedelic Breakfast, tant’è che è subito balenata l’idea di proporla in file audio, se non fosse per il rumore fastidioso di quel trombone che è la mia voce. A ripensarci, c’erano anche altre cose che non andavano, aspetti che si ricollegano anche al taglio, non convenzionale, scelto per la stesura del testo.
Inevitabilmente, la prima domanda ricade su questa nuova creatura, gli Stres, e su ciò che vorrebbero fare da grandi. “Non c’è tanto margine per una proiezione legata alla trasformazione e alla speranza” – spiega il Fiori – “gli Stres sono già molto grandi, quasi defunti, nel momento in cui stanno nascendo. Non si augurano nulla di più di quello che gli sta accadendo, ovvero suonare live ed avere la fortuna di trovarsi in situazioni fortunate, senza la solitudine”. Decisamente più diplomatica la visione di Lorenzo: “Sono d’accordo con quanto detto da Alessandro. Gli Stres sono un progetto intricato e molto affascinante. Tutto dipende anche dalle situazioni, come quella di stasera: una situazione diversa, strana, un pretesto per essere qui e proporre la nostra musica. Permettimi di ricordare che, nel nucleo centrale del gruppo, rientrano anche Silvia Facchetti e Giulio Escalona, che si occupa della parte elettronica della band”.
Sul disco: “È difficile spiegare la genesi di New Relax” – commenta Lorenzo – “ci sono alcune tracce esplicite ed altre da ascoltare attentamente, per capirne il contenuto. È un disco che si è sviluppato in tanti modi: uno dei possibili punti di connessione è l’aver unito i tratti in comune e le esperienze che hanno accompagnato e caratterizzato me ed Alessandro. Una sorta di modalità provvisoria, legata ad una realtà terribile, anche in senso positivo”. Per Alessandro, invece, “è troppo presto per parlare di una poetica legata agli Stres. Più che l’approccio creativo, ha inciso il lato realizzativo di una gioia e di una freschezza relazionale, che ha spinto verso la proposta di pezzi “evitabili”. Non si tratta di un’estetica del low-fi, quanto di un raptus artistico, conseguenza di un istinto molto poco censurato”.
In apertura, ho fatto riferimento all’Ibexhouse, l’etichetta discografica fondata proprio da Alessandro Fiori, Lorenzo Maffucci e Silvia Facchetti. Incuriosito, ne ho voluto sapere di più. L’Ibexhouse “non deve necessariamente aiutare ad emergere i gruppi, come una caritas musicale, ma è un mezzo per dare voce a ciò che ci piace. L’idea è quella di scovare progetti “di lato”, come accaduto con gli Homebody, una band americana sconosciuta, invitata, quasi per gioco, a prendere parte ad una session negli studi dell’etichetta, finendo poi per pubblicarne il primo lavoro”.
Ma Lorenzo Maffucci ed Alessandro Fiori non sono solo Stres ed Ibexhouse. Nel 2011, infatti, nasce, assieme ad un altro grande artista come Marco Parente, il gruppo BettiBarsantini. Nel 2014, la band rilascia un disco omonimo, una produzione davvero interessante. E proprio sui Betti, Alessandro commenta: “Stiamo lavorando al secondo disco, Yette Gotte. Non appena saranno ultimati alcuni rifacimenti dello studio, apporteremo le ultime modifiche, sperando di farlo uscire per la primavera del 2016″. In chiusura, anche alcune anticipazioni sui loro progetti solisti: Shopping List, una sorta di raccolta di brani già nati ma mai proposti, e Plancton, un disco dal sound “spiazzante”, per Alessandro Fiori; Non Lo Voleva Sapere, disco dal suono aggressivo, sotto il nome di Mangiacassette, per Lorenzo Maffucci. Da quel che ho visto e, cosa più importante, ascoltato, mi sento in dovere di consigliare fortemente i live degli Stres, nonché di approfondire i discorsi legati all’Ibexhouse, agli Homebody e a tutte le novità proposte. D’altro canto, con artisti di questo calibro, la qualità è garantita. A presto!
Gerry D’Amato