THE CURE
“Songs Of A Lost World”
(Universal, 2024)
Esattamente 16 anni dopo 4:13 Dreams, ultimo lavoro su lunga durata, Mr. Robert Smith ed i suoi Cure pubblicano Songs Of A Lost World, LP la cui uscita passerà certo alla storia come il disco più atteso dai sostenitori della band britannica. Ma cari lettori sarebbe uno sbaglio considerarlo un come-back poiché gli stessi, nel frattempo, non si sono mai adagiati sugli allori e senza remore di smentita ritengo voluta, dall’esigente capitano del curricolo, la mancanza di nuove registrazioni. Smith ha sempre fatto quel che gli pareva, senza cadute di tono, conquistandosi l’ammirazione e la fiducia degli acquirenti. A farla breve SOALW doveva essere un album vero con tutti i crismi e confermare la grandezza del gruppo. Fatte salve queste debite premesse, i contenuti. Sull’onda dello stile-cattedra che va da The Head On The Door a Bloodflowers, il programma, composto da 8 titoli non del tutto inediti, almeno una metà proposti dal vivo, è palesemente debitore di Disintegration come nell’iniziale Alone o nella conclusiva Endsong dal lungo intro rassomigliante ai tribalismi di Closedown, ma anche in I Can Never Say Goodbye. Vaghe tracce da Japanese Whispers in A Fragile Thing, riflessi da Six Different Ways in And Nothing Is Forever, oneri ’90 in All I Ever Am e Drone: No Dron, con un pò di indie-pop qua e là, mentre in Warsong affiora qualcosa dei Glove, progetto di metà anni ’80 condiviso tra Smith e Steve Severin dei Banshees.
Ma c’è dell’altro. Il frontman mette ancora una volta in risalto il conflittuale rapporto con il mondo, e la propria personalità, e le contraddizioni di entrambe le cose (liriche e cantato hanno reso speciali i Cure), da contraltare le continue sovrapposizioni di chitarre, arricchite dai riff di Reeves Gabrels (in formazione dal 2012), e tastiere sulla ritmica. Insomma i richiami con il passato ci sono tutti, ok le atmosfere sono sempre coinvolgenti a livello emotivo ma vi prego non confondeteli con i suoni della trilogia 17″/Faith/Pornography, alcuni sostenitori restano incapaci di comprendere la metamorfosi dei loro beniamini ma tant’è, piaccia o meno. Commercializzato nei più svariati formati vinile e compact disc con altrettante limited o deluxe edition – una di queste con l’aggiunta della stessa scaletta ma strumentale – SOALW, raffinato e in grado di adattarsi mirabilmente alle più varie situazioni, merita un posto al sole nella top list del 2024 – novembre, tempo di classifiche – e non era così scontato.
Luca Sponzilli
Link:
- Official
- Songs Of A Lost World
- Songs Of A Lost World (Live At Troxy, London, Recorded Nov. 1st)