Ian Anderson presents JETHRO TULL
The 7 Decades Tour
(Bari, 25 ottobre 2024)

Ian Anderson più che cantare ormai recita, ma salta, corre, ha la sua gestualità, e la tecnica al flauto è strepitosa come sempre. Bellissimi i brani: si parte con una My Sunday Feeling, a cui segue una dedica agli Eagles con We Used To Know. Una scenografia dietro i musicisti proietta scenografie virtuali alternate a immagini e video di repertorio, forse un po’ eccessivo e “distraente” dagli artisti in carne e ossa sul palco, ma forse sono tributi che dobbiamo dare alla “modernità” … il Menestrello elettrico sciorina grandi successi e brani più recenti, introducendoli sempre (o spiegandoli alla fine) indicando l’album e l’anno, non facendo mai mancare un po’ di comunicazione e rapporto col pubblico, anche a tratti venato di “humour inglese”.

La Bourreé di J.S. Bach costituisce il primo dei “climax” dello show, con il più forte boato e applauso della prima parte del concerto. Inedito, nella mia esperienza, che l’artista si raccomandi, prima con una voce in italiano e poi con simpatiche immagini durante il concerto, di non fare video e foto, ma avvisando che al “bis” sarà consentito. C’è una breve pausa a metà concerto, in cui, con la sua viva voce, Ian Anderson raccomanda di fare un salto al banco del merchandising, e comprare una t-shirt per un amico! Un altro momento topico è stato l’attesissimo Aqualung, con un riarrangiamento davvero interessante. Si rischia, a toccare brani “sacri”! Invece, una alternanza di parti strumentali riarrangiate e strofe cantate fedeli all’originale, assoli diversi dalla versione storica ma molto coinvolgenti, hanno accarezzato ed entusiasmato alternativamente il pubblico che alla fine ha tributato la meritata ovazione.

I musicisti sono stati tutti all’altezza delle aspettative, e hanno ricevuto la loro dose di applausi, specie alla fine quando sono apparse sullo sfondo le loro immagini e si presentavano con un inchino e un saluto all’audience. Siamo stati portati via via su colline e montagne delle Highlands, in Irlanda, anche nelle terre e nelle tradizioni dei Vichinghi, ma anche nelle città moderne, sui docks di Bristol, nella vecchia Inghilterra. Infine il bis, unico e solo, Locomotive Breath, che ha riacceso il pubblico con il suo ritmo inconfondibile e coinvolgente. Se a 77 anni Ian Anderson ha così tanto ancora da dare, lunga vita ai Jethro Tull, in questa settima decade di concerti!

Carlo Ragno

 

Setlist for tour: The Seven Decades

  • My Sunday Feeling
  • We Used to Know
  • Heavy Horses
  • Weathercock
  • Roots To Branches
  • Holly Herald
  • Wolf Unchained
  • Mine Is The Mountain
  • Bourrée In E Minor
  • (Johann Sebastian Bach cover)
  • Farm on the Freeway
  • The Navigators
  • Warm Sporran
  • Mrs Tibbets
  • Dark Ages
  • Aquadiddley
  • Aqualung
  • Encore:
  • Locomotive Breath

 

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