NICK CAVE & THE BAD SEEDS
“Wild God”
(Bad Seeds/Play It Again Sam, 2024)

Wild God, il nuovo album di Nick Cave con i redivivi Bad Seeds era molto atteso: oltre al geniale polistrumentista Warren Ellis (collaboratore ormai fidatissimo e inseparabile di Cave) ritroviamo i vecchi “semi cattivi” Thomas Wydler (batteria) e Martyn Paul Casey (basso), ma ci sono anche Colin Greenwood dei Radiohead al basso e Luis Almau alla chitarra acustica e classica. L’organico complessivo del disco è alla fine poderoso, perché fondamentale, in Wild God, è anche l’apporto massiccio delle coriste del Double R Collective che Cave ed Ellis (i due produttori di Wild God, con il mix di David Fridmann/The Flaming Lips) hanno inserito negli arrangiamenti di buona parte dei brani calcando forse un po’ troppo la mano, una maggiore sobrietà avrebbe giovato al risultato finale: alla fine le fattezze del disco sono quelle di una sorta di opera rock-gospel in molti episodi esaltante e di grande intensità ma anche un po’ sopra le righe in alcuni momenti.

“Spero che l’album abbia sugli ascoltatori l’effetto che ha avuto su di me … esplode dall’altoparlante e io ne vengo travolto. È un disco complicato, ma anche profondamente e gioiosamente contagioso. Non c’è mai un piano generale quando facciamo un disco. I dischi riflettono piuttosto lo stato emotivo degli autori e dei musicisti che li hanno suonati. Ascoltando questo, non so, sembra che siamo felici”. Sono parole di Nick Cave che riassumono alla perfezione il mood positivo e avvolgente che pervade tutto Wild God, un’opera dai sublimi e laici contenuti messianici – esattamente come il contagioso e carismatico approccio live di Cave – che muovono dal significativo incipit della title-track: “Once upon a time a wild god …”.

Episodi altamente vibranti e chiaroscurali come Joy, Frogs, Song Of The Lake, la title-track, Conversion, Cinnamon Horses, Final Rescue Attempt, o le finali meditabonde O Wow O Wow (How Wonderful She Is), As The Waters Cover The Sea, Long Dark Night, testimoniano un songwriter e cantante ancora e sempre particolarmente ispirato e positivo che miracolosamente ha bypassato e sublimato le atmosfere nichiliste di passati capolavori con i Bad Seeds come Skeleton Tree (2016), Ghosteen (2019) e in misura minore Carnage (2021, a nome Cave & Ellis), cartoline autobiografiche di dolorosissimi lutti privati. Non è il caso di parlare di felicità e forse neanche di serenità ritrovata: Wild God sprigiona però un incredibile attaccamento alla vita e persino gioia, a volte tradotti anche in modalità espressive eccessive, ma è un documento sonoro alla fine imprescindibile, generosissimo verso l’ascoltatore e dall’alto tasso emotivo. Bentornati Bad Seeds.

Pasquale Boffoli

 

Wild God tracklist:

  1. Song Of The Lake – 3:36
  2. Wild God – 5:19
  3. Frogs – 4:34
  4. Joy – 6:13
  5. Final Rescue Attempt – 3:56
  6. Conversion – 5:17
  7. Cinnamon Horses – 5:16
  8. Long Dark Night – 3:33
  9. O Wow O Wow (How Wonderful She Is) – 4:33
  10. As the Waters Cover the Sea – 2:04
  11. Total Length – 44:21

 

Link (Nick Cave):