PASQUALE BOFFOLI
“Radici Rock e Nuovi Frastuoni negli anni 2000”
(Edizioni Il Cuscino di Stelle, 2024)
Prefazione di Diego Loporcaro

Questo è un libro che consiglio con tutto me stesso. Non solo perché è stato scritto da un serio e preparato professionista che da decenni conosce e vive le realtà musicali della sua Bari e ha un’esperienza navigata in materia di giornalismo musicale e di annessa critica musicale, ma anche perché è molto utile alle nuove generazioni nate dopo il 2000 affinché possano fare propria la continuità musicale che esiste fra il prima e il dopo della musica rock. È diviso in due parti. La prima parte, denominata “radici rock” tratta di grandi nomi del rock del secolo scorso che hanno continuato a produrre dischi anche nel nuovo millennio. La seconda parte parla dei cosiddetti “nuovi frastuoni”, ovvero artisti che sono venuti alla ribalta all’alba degli anni 2000 e che, in un modo o nell’altro, hanno continuato la tradizione novecentesca anche nel XXI secolo.

L’aspetto originale di questo libro è il porre l’accento sul criterio della continuità: questa è la sua chiave di lettura. Cosa intendiamo con continuità? Il legame mai interrotto fra il rock del secolo ‘900 e quello del 2000, un nuovo giro di giostra che si aggiunge a quelli precedenti. Questa continuità è valorizzata due volte: trattando di album fatti uscire nel nuovo millennio di storiche personalità del passato e recensendo dischi di nuove leve, però sempre creando quel legame di continuità col passato, dischi che per influenze rimandano al passato, e questo legame lo si mantiene parlando di storia che continua nel presente. Così si suggella il legame mai interrotto negli ultimi sessant’anni di musica. Boffoli segue uno schema originale e atipico, un suo stile personale, divergente da quello dei normali manuali di musica, perché non ubbidisce a nessuno schema prefissato. Non segue un ordine cronologico, non si basa sull’importanza di alcuni dischi rispetto ad altri nella carriera musicale, non ubbidisce ai livelli di fama di un’artista.

Così, nella prima parte dedicata ai nomi storici, non troviamo recensiti i dischi che hanno fatto epoca, ma gli album che hanno pubblicato negli anni 2000: quello che conta è perpetrare la continuità nel nuovo millennio, anche per quanto riguarda gli artisti storici; occorre valorizzare quei lavori che escono in contemporanea agli album delle nuove leve. Il messaggio di Boffoli è che la storia della musica non è legata ad un polveroso passato ma continua nel presente. Ad esempio parlano di Springsteen non vengono trattati album storici come The River o Nebraska ma il più recente Western Stars. Di Nick Cave non sono gli epocali From Here To Eternity e The First Born Is Dead ma Ghosteen. Degli Who sceglie l’ultimo Who e non l’epocale Who’s Next. Non solo. Piuttosto che parlare dei Beach Boys traccia un profilo sulla parallela carriera di Brian Wilson, dimostrando che la musica è un continuum su più strati e che non esiste in realtà una produzione solista che ha un valore sussidiario rispetto alla produzione di gruppo istituzionalizzato.

Inoltre accosta nomi grossi – Byrds, Springsteen, Who, Nick Cave – a nomi di culto come i Bevis Frond, Doctor Of Madness, Sebadoh e infila nel mezzo anche due interviste: a Nick Saloman dei Bevis Frond e a Peter Aaron degli Stabbing Jabs. Per quanto riguarda la seconda parte, quella dedicata ai Nuovi Frastuoni, anche qui viene rispettato il criterio della continuità col passato e si sottolinea la sua sopravvivenza nel presente. Vengono recensiti album usciti dopo il 2000 di nomi storici del secolo scorso come Pere Ubu, Dream Syndacate, Pixies, Wire, Julian Cope, Flaming Lips, Jon Spencer, quest’ultimo con la sua nuova creatura, gli Hitmakers. Lo scopo è quello di creare un intreccio con la prima parte costruito sul fulcro della continuità. Insieme ai nuovi album di artisti storici troviamo le nuove leve impersonate in gruppi come French Boutik, The Anomalys, Taxiwars, Peel Dream Magazine e altri. Gruppi che devono al passato poco meno che tutto e che vivono fianco a fianco con i padri.

Le due parti sono separate da un corredo fotografico con le copertine degli album recensiti, utile per orientarsi all’acquisto. Valore aggiunto, la bellissima e approfondita Prefazione di Diego Loporcaro, uno degli addetti ai lavori baresi e più in generale pugliesi più qualificati. Un plauso alla coraggiosa e giovane casa editrice abruzzese Il Cuscino di Stelle che con questo libro continua una nuova interessante collana musicale rock inaugurata dalla ristampa del libro di Fabio Rossi su Rory Gallagher. Il messaggio che vuole darci Pasquale Boffoli, con questo libro, è che il rock non è morto. Continua a vivere nel presente forte dell’eredità del suo grande passato, e gli artisti che questo passato l’hanno codificato negli annali, quelli ancora fra noi e non quelli passati a miglior vita, sono tuttora fra noi a raccontarci un romanzo musicale lungo sessant’anni. Consiglio caldamente l’acquisto di questo libro per dimostrare che la musica rock non conosce età e non è un discorso da musealizzare per il fatto che appartiene a un passato non più tanto prossimo ma è una realtà calata nel presente che non aspetta altro che di essere valorizzata dalle nuove generazioni.

 

Artisti e bands trattati nel libro:

RADICI ROCK negli anni 2000

  1. Brian Wilson
  2. Nick Cave
  3. Iggy Pop
  4. Bruce Springsteen
  5. Wilco
  6. Rickie Lee Jones
  7. Doctors Of Madness
  8. X
  9. Sebadoh
  10. John Cale
  11. David Crosby
  12. Robbie Robertson
  13. Jethro Tull
  14. Who
  15. Bevis Frond
  16. Lou Reed
  17. Graham Parker
  18. Deep Purple
  19. Peter Green
  20. Peter Perrett
  21. Elvis Costello
  22. The Psychedelic Furs

NUOVI FRASTUONI negli Anni 2000

  1. Pere Ubu
  2. The Third Mind
  3. Fleet Foxes
  4. Pixies
  5. The Dream Syndicate
  6. The Flaming Lips
  7. Bush Tetras
  8. Jon Spencer & The Hitmakers
  9. Native Harrow
  10. Peel Dream Magazine
  11. TaxiWars
  12. Gov’t Mule
  13. Cheater Slicks
  14. The Anomalys
  15. Midlake
  16. French Boutik
  17. Stabbing Jabs
  18. Wire
  19. Julian Cope

Marco Fanciulli

 

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