VIDI AQUAM
“Lights And Shadows”
(Rosa Selvaggia Records, 2024)

Nikita, DJ/editore/fotografo/polistrumentista/promoter/produttore, certo! fra le più importanti figure del panorama underground milanese, ha attraversato indenne, da facili sensazionalismi, gli scenari della corrente Dark-Wave con i suoi numerosi progetti, oltre a varie collaborazioni, e con i suoi Vidi Aquam, formazione musicale che vanta una carriera lunga 3 decenni. Il nuovo Lights And Shadows, commercializzato nel solo formato vinile, segue l’ottimo Oberland del 2018 registrato dopo l’esperienza berlinese dell’artista (e recensito su queste pagine) ed è il quarto lavoro su lunga durata della loro discografia arricchita da vari tape/CD-promo//singoli e due live. I 10 momenti dell’LP si muovono tra sonorità ’80, in Die Sünde Ist Meine Pflege e There Is No More Time ricordano rispettivamente And Also The Trees e Sad Lovers And Giants, palesemente ’90, i Lycia in The World Slowing Down e Like A God From Above, perché no qualcosa dei Collection D’Arnell-Andréa ed atmosfere à la Cure dal catalogo, croce e delizia in egual modo, Disintegration, l’introduttiva Ghost Dance o l’omonima title-track, tant’è che potremmo etichettarlo “old-school”. Il cantato ricorda i Death In June neo/folk, i testi autografi del frontman trattano argomenti personali, attuali ed estremamente sensibili e non si può negare come il tutto sia organizzato con mestiere. In buona sostanza Nikita, voce/synth, e Daniele Viola, chitarra/basso, confezionano un disco bello bello, da lodare poiché i due appartengono, per passione, alla categoria dei musicisti puri, non originalissimo ma lontano dal mainstream “goth” il che in tutta franchezza di questi tempi è un bene.

Luca Sponzilli

 

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