THE THE
“Ensoulment”
(Cinéola Records, 2024)

Fatta eccezione per alcune colonne sonore o una serie di CD-R promo/cassette/download/45 giri diffusi in edizione limited ed una reunion avvenuta nel 2018 testimoniata in The Comeback Special (Live At The Royal Albert Hall), insomma ben poche cose ma tant’è, Matt Johnson era assente, su disco a lunga durata, da circa un quarto di secolo. Con il nuovo album Ensoulment, registrato per la sua personale etichetta, per i più attenti alle statistiche è il settimo in carriera come The The sigla che lo identifica fin dopo gli esordi autografi su 4AD, l’artista londinese ripaga (in parte) le aspettative dei suoi aficionados. Il come-back mantiene un palese feeling con le produzioni degli ’80 e dei ’90, più o meno alla pari, fino a Naked Self ed i modelli di riferimento nella sua voce, più vissuta e più roca che in passato, restano Leonard Cohen e Hank Williams.

I contenuti si muovono tra le atmosfere smoky jazz di Kissing The Ring Of Potus o I Want To Wake Up With You, il soul di Life After Life, le ballate, ora blues ora noir, di Some Days I Drink My Coffee By The Grave Of William Blake e Zen & The Art Of Dating, il country-pop-folk di Risin’ Above The Need e Where Do We Go When We Die e la new wave di Linoleum Smooth To The Stockinged Foot. Quanto ai testi, Johnson affronta con ironia questioni sociali/politiche come lo stato attuale del mondo immaginato sull’orlo del baratro e trovando conforto nella nostalgia. Infine, la difficoltà, per chi come me lo segue fin dagli esordi, era di trovarsi un album lontano da quei tempi; Ensoulment non rassomiglia ad Infected, lasciamolo agli archivi della storia del rock, ma poco importa. Finirò per considerarlo fra i migliori LP del 2024.

Luca Sponzilli

 

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