NORAH JONES
“Visions”
(Blue Note, 2024)
Norah Jones ha chiamato il suo nuovo album in studio Visions perché molte delle idee musicali dalle quali ha tratto ispirazione, le sono apparse oniricamente nel cuore della notte, proprio quando la sua coscienza era confusa. Quel senso provato durante il sogno si trasmette nel prodotto finito, ma non nei modi associati comunemente a tale descrizione. Lungi dall’essere un lavoro costruito per le ore crepuscolari o un’escursione scarsamente illuminata nella musica d’atmosfera, Visions è una creazione chiara, delicata e leggera proprio grazie alle sue trame vividamente articolate e i ai suoi ritmi morbidi e fluidi. È una musica viva e cristallina che inspira ed espira con una gentile insistenza senza essere affrettata o falciata. Nonostante l’intrinseca rilassatezza del disco, Visions non procede mai del tutto su un percorso lineare secondo una precisa scelta da attribuire al collaboratore di Norah Jones. Lavorando di nuovo con Leon Michels, membro del gruppo retro soul Sharon Jones & The Dap-Kings che aveva precedentemente prodotto I Dream Of Christmas, una raccolta di classici natalizi riarrangiati in chiave jazz, alternati a produzioni originali della Jones.
Norah abbraccia le possibilità del soul dalle sfumature psichedeliche senza soccombere alle sue trappole. Visions pulsa dolcemente, come una lampada che cambia lentamente i colori sullo sfondo e le sue tonalità sono piacevoli pastelli che irradiano calore. Appare luminoso, aperto e punta l’attenzione e l’enfasi sull’atmosfera scivolando tra jam soul modulate, ballate languide e melodie pop piene di speranza, ognuna ravvivata dal talento dell’artista che va sentito più che ascoltato. I risultati ottenuti sono tanto sorprendenti quanto freschi, evitando cliché musicali e lirici. Ne sono testimoni l’inizio rassicurante e confortevole di All This Time, il sound tutto cuore e radici di Staring At The Wall, l’onirica danza di Running e That’s Life, una chiusura ispirata e consapevole che regala un finale appropriato ad un disco che, sotto la sua fresca superficie, offre un’immaginazione senza limiti.
L’aspetto migliore di Visions resta indubbiamente il modo in cui unisce tutte le influenze sperimentate dall’artista nel corso degli anni della sua fruttuosa carriera. Attraverso 12 bellissime canzoni si possono cogliere elementi soul, country, folk, jazz, pop ed è grazie alla sua varietà di genere e stile che questo album è una gioia da ascoltare. Norah Jones rimane un talento che mostra la versatilità del suo strumento e la sua interpretazione circondandola con un’atmosfera così felicemente improvvisata che l’intero album suona come se fosse stato assemblato in un sogno inaspettato durante la più grande di tutte le jam session.
Marco Galvagni
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