ANJA HUWE
“Codes”
(Sacred Bones Records, 2024)

Assente dal palcoscenico da quasi tre decadi ed un lustro, la “queen” della Neue Deutsche Welle, Anja Huwe, voce delle X Mal Deutschland, formazione dotata di grande personalità e protagonista del movimento dark, con l’inatteso primo lavoro solista, sembra voler chiudere un capitolo “on hold” dopo l’uscita del gruppo dalla 4AD e le non convincenti prove dei successivi Viva e soprattutto Devils, lontane dai setosi vessilli adamantini che furono Tocsin e Fetish. Ma se gli “aficionados” del quintetto di Amburgo si aspettano di veleggiare nuovamente sulle rosse dune damascate dei capolavori datati 1983 e 1984, temo dovranno ridefinire le egoistiche velleità nonostante l’attitudine invariata della bionda Anja conservi agganci con il passato. Codes, prodotto in condivisione dalla chitarrista Mona Mur e dal sound-engineer Jon Caffery (Einsturzende Neubauten / Gary Numan / Joy Division / New Order) contiene nove canzoni fra melodie romantiche (Skuggornas, Hideaway), nostalgiche (Pariah, Zwischenwelt), qua e là dinamiche (O’Wald, Sleep With One Eye Open, Living In The Forest) o borderline (Rabenschwarz, Exit); l’irresistibile voce della Huwe, autentica protagonista del disco, racconta i cardini dell’anima affrontando i difficili temi paura/dolore/desiderio/speranza alla ricerca di felicità perdute, non rinnegando l’essenza umana. L’insieme suona vitale, apprezzabile, in grado di accendere gli entusiasmi di vecchi ed eventuali nuovi estimatori: a farla breve un gradito ritorno, sicuramente consigliato, coraggiosamente avventuroso considerando la rilevanza/influenza dell’artista nelle generazioni post ’80/’90.

Luca Sponzilli

 

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