THE WHO
“The Who With Orchestra: Live At Wembley”
(Geffen/Polydor Records, 2023)

Gli Who live il 6 luglio 2019 con la Isobel Griffiths Orchestra diretta da Keith Levenson (music co ordinator & conductor del disco) al Wembley stadium di Londra. Una consacrazione: 20 brani per quasi 1 ora e 45 minuti, il tutto uscito su Geffen/Polydor il 30 marzo 2023 in vari formati, triplo vinile, doppio CD, audio Blu-ray. La prima volta che la leggendaria band inglese – unici superstiti originari Roger Daltrey lead vocal e Peter Townshend guitar/vocals – si esibisce con una grande orchestra con fiati e archi? No, assolutamente: c’erano stati in passato tra l’altro ad esempio nella leggendaria doppia concept-opera Quadrophenia (uscita il 26 ottobre 1973) i fiati curati dal compianto grandissimo bassista John Entwistle in brani come The Real Me, The Punk And The Godfather, 5:15, The Rock e gli archi (creati con il sintetizzatore) della title-track Quadrophenia. A tal proposito permetteteci una piccola digressione (ma non troppo) dalla recensione: consigliamo vivamente il volumetto cartaceo di Antonio Bacciocchi proprio sull’opera rock degli Who, Quadrophenia, uscito in ottobre 2023 su interno 4 Edizioni, tutto ciò che c’è da sapere (e di più) su questo epocale album concept degli Who.

Diciamo subito, per sgomberare il campo da dubbi, che l’imponente dimensione di fiati e archi della Isobel Griffiths Orchestra non inficia assolutamente l’energia rock e la resa finale dei brani della band né assolutamente le appesantiscono, anzi le potenziano con straordinarie modalità facendo da contrappunto alle sonorità elettriche: il risultato finale è un impatto emozionante che lascia a bocca aperta in brani celeberrimi quali The Real Me, 5:15, The Rock (da Quadrophenia), Who Are You? (dall’album Who Are You, 1978), Eminence Front (da It’s Hard, 1982), Ball And Chain ed Hero Ground Zero dall’ultimo ottimo disco in studio Who (2019, leggi la mia recensione su Frastuoni), la pastorale Imagine A Man (da The Who By Numbers, 1975), Join Together (singolo del 1972).

A farla da padrone in questa incredibile trasposizione orchestrale è proprio Quadrophenia con ben 7 brani, The Real Me, I’m One, The Punk And The Godfather, 5:15, Drowned, The Rock e una potentissima Love Reign O’er Me comprendente un’inedita intensa intro tastieristica di Loren Gold che non esitiamo a definire uno “straordinario valore aggiunto”. Dall’altro capolavoro Who’s Next (1971) sono invece estratti 3 indimenticabili episodi, Won’t Get Fooled Again, la semi-acustica Behind Blue Eyes (con un commovente contrappunto della sezione di archi) e non ultima una seducente Baba O’Riley con in primo piano l’energica performance della brava violinista Katie Jacoby: i primi due brani sono eseguiti in una coinvolgente versione acustica ma è soprattutto in Won’t Get Fooled Again che il genio musicale di Pete Townshend ha modo di sfoderare al meglio anche la sua dinamicissima abilità con la chitarra acustica. È anche l’occasione più opportuna per Roger Daltrey per regalarci una più che matura e potente versatilità vocale e interpretativa: d’altronde la elargisce senza risparmiarsi in tutti i brani di questo live. Dall’epocale doppio Tommy (1969) invece è tratta solo una travolgente (come sempre) Pinball Wizard.

È lunga la frequentazione delle rock band con un’orchestra, sin dagli anni ’60 e soprattutto nel filone progressive: ricordiamo i Deep Purple del 1969 di Concerto For Group And Orchestra, i Pink Floyd della suite Atom Heart Mother (1970), i Procol Harum, i Moody Blues, solo per fare alcuni esempi. Tutti esperimenti riusciti e innovazioni fascinose nella lunghissima storia del rock (inglese in prevalenza) ma la fusione e l’integrazione messe qui a punto dagli Who sono davvero senza precedenti. Quali contenuti di questo live non ancora citati rimangono? Tre singoli: Substitute (1966), The Seeker (1970) e l’acustica, lirica Tea & Theatre (2006, un bel salto temporale). Invidiabili davvero l’energia e la determinazione con cui Daltrey (compirà 80 anni l’1 marzo 2024) e Townshend (compirà 79 anni il 19 maggio 2024) rinverdiscono – senza orchestra – nella loro urgente e sudata veste elettrica originale le good vibration di veri e propri inni mod rock come The Seeker e Substitute. Ad affiancare i due vecchi inseparabili compari di bagordi, in questo tour de force live al Wembley stadium londinese, ci sono: Simon Townshend, chitarrista e fratello minore di Pete, le già citate Katie Jacoby (violino), Loren Gold (keyboards), Zal Starkey (batteria), Jon Button (bass), Audrey Q Snider (cello), Billy Nicholls (backing vocals). Lo dicevamo all’inizio e lo ribadiamo: questo live è una vera e propria consacrazione con tutti i crismi di una delle band/leggende viventi (anche se a metà) più inossidabili della storia del rock di tutti i tempi. Non potete perdere questo appuntamento.

Pasquale Boffoli

 

TRACKLIST

#1
01. Who Are You – (06:53)
02. Eminence Front – (05:55)
03. Imagine A Man – (04:33)
04. Pinball Wizard – (03:24)
05. Hero Ground Zero – (04:50)
06. Join Together – (05:51)
07. Substitute – (03:47)
08. The Seeker – (03:59)
09. Won’t Get Fooled Again – Acoustic (08:54)
10. Behind Blue Eyes – Acoustic (04:00)

#2.
01. Ball And Chain – (04:36)
02. The Real Me – (04:11)
03. I’m One – (02:56)
04. The Punk And The Godfather – (05:11)
05. 5:15 – (06:42)
06. Drowned – (04:29)
07. The Rock – (06:53)
08. Love Reign O’er Me – (08:30)
09. Baba O’Riley – (05:34)
10. Tea & Theatre – Acoustic (03:51)

 

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