Le poche copie originali di questo unico e raro album del ’75 degli I.P.Son Group, pubblicato dall’illuminata label milanese Ultima Spiaggia, girano tutte tra i cento e i duecento euro. Nati a Milano nel 1973 dalla combinazione di tre musicisti italiani (Marco Rossi alle chitarre, Marco Merilli ai fiati, Alberto Tenconi al basso) e due
Il chitarrista Matteo Tundo, ancorché giovanissimo, dimostra in questo suo primo lavoro, pubblicato a fine 2015 per la berlinese Aut Records, una conoscenza e un approccio alla sua (anti)materia musicale di cui tratta l’album davvero notevole e di riguardo. Nel comporre Zero Brane e approdare alla sua “realtà senza dimensioni” l’autore si è basato, come
Max Fuschetto e il suo fedele ensemble sembrano oramai avere un seguito di appassionati stimatori, che fanno in modo che il quartetto possa vantare il sold out nei suoi appuntamenti live in giro per la Campania e fuori. Ci mettiamo un pò per trovare il Music Art di Napoli, del resto è sabato sera e
Nel 1965 al Greenwich Village di New York i tempi sono adeguatamente maturi per accogliere l’onda folk di ritorno da parte di una nutrita schiera di imberbi ma determinati cantautori che lasciandosi le proprie home town alle spalle, avevano raggiunto quel quartiere newyorkese che di lì a poco sarebbe esploso, con grande gioia del “mercato”
In un mondo, quello occidentale, col quale ci troviamo a fare i conti tutti i giorni con ritmi di vita spesso frastornanti e cerebrali, prigionieri di password, bulimici di notizie e social network e con guerre e nuove miserie per nulla peregrine che bussano alle porte dell’Europa, un lavoro come La Memoria Dell’Acqua di Enrico
Strana storia quella di Owen Maercks, ma il rock non è avulso da outsiders come lui, del quale l’unico album realizzato nel lontano 1978 è rimasto nelle tenebre per ben trentasei anni. Si fa davvero fatica a comprendere le ragioni del rifiuto della casa discografica, evidentemente poco lungimirante, alla quale Maercks inviò il promo. Il
Jack Name abita mondi oscuri e sotterranei, preda di suoni e voci vorticosi e ossessivi provenienti da paludi elettroniche animate da synth e lamenti poco umani. Il lavoro in questione, edito su una cassettina C60 in edizione limitata di soli 300 esemplari, che la dice lunga sul nostro felice alieno, rappresenta il terzo atto dello
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