Se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione, non c’è da stupirsi che nell’età della ragione, del progresso scientifico e del materialismo consumista, si sia frequentemente assistito all’insorgere del loro opposto. La riscoperta di una dimensione spirituale-cultualistica attraversa, non a caso, tutto “l’illuminato” ‘900, producendo accadimenti storici macroscopici come, ad esempio, il nazismo
Nel precedente articolo avevamo tracciato un breve profilo storico sulla travagliata interpretazione del termine “industrial”, nel corso dei suoi quasi 40 anni d’impiego. Questo excursus ha evidenziato come, in alcuni casi, se ne sia travisato il senso originario per leggerezza e pressappochismo, mentre in altri, al contrario, si è trattato di un’operazione di depistaggio non
Ipotizziamo che abbia diciotto anni e, incuriosito, digiti “industrial music” sul motore di ricerca di Google per capire di che cosa si tratti. Le prime voci ad uscirmi saranno Wikipedia e Scaruffi, che però non mi linkano direttamente nessun ascolto, dopodiché mi apparirà un articolo della rivista californiana OC Weekly, a firma Alex Distefano, intitolato
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