FREE: All’isola di Wight – I dischi – La storia

Festival dell’Isola di Wight, Gran Bretagna, 30 agosto 1970. È giorno, e di fronte ad una marea umana si esibisce un gruppo di ragazzi che aveva partecipato anche all’edizione del festival tenutasi l’anno precedente. Questa volta però la band, chiamata Free, si trova all’apice della forma e della popolarità, a seguito del successo clamoroso del brano All Right Now, tratto dal loro terzo disco, Fire And Water, pubblicato quello stesso anno. I primi due, Tons Of Sobs e Free, intrisi di blues venato da riff rock decisi e graffianti, erano già usciti nel 1969 per l’etichetta Island, senza però riscuotere grandi consensi, essendo privi di brani in grado di accendere gli entusiasmi di un più vasto pubblico. Eppure già da quel primo album la ruvida voce di Paul Rodgers, il potente basso dell’appena sedicenne Andy Fraser, il preciso drumming di Simon Kirke e la bollente chitarra di Paul Kossof lasciavano intravedere la possibilità di un futuro luminoso per questo giovanissimo quartetto inglese. Andy aveva solo 15 anni quando ricopriva il ruolo di bassista per John Mayall And The Heartbreakers, prima di entrare nei Free.

Del disco di debutto, uscito nel marzo del 1969, facevano parte bei pezzi quali Walk In My Shadow e I’m A Mover, mentre il lavoro veniva aperto e chiuso dalle due parti della suggestiva ballata Over The Green Hills. La sopracitata Walk In My Shadow era la prima canzone che aveva composto Paul Rodgers. Anche il secondo LP conteneva ottimi brani quali I’ll Be Creepin’, Songs Of Yesterday e Trouble On Double Time. Ma all’epoca, non avendo ancora scritto la loro hit più famosa, riuscivano a riscaldare il pubblico solo a fine concerto con la cover di The Hunter, inclusa in Tons Of Sobs, brano di Albert King accennato anche all’interno di How Many More Times dei Led Zeppelin. Questo non sembrava bastare e una sera, dopo i fiacchi applausi ricevuti alla conclusione di un concerto, tornarono piuttosto depressi nei camerini. Andy Fraser, per tirare un po’ su il morale ai suoi compagni, cominciò a canticchiare il verso “All Right Now …” (“Ora va tutto bene”): era già il ritornello del pezzo, cui Rodgers avrebbe aggiunto le strofe. Così, con i coinvolgenti brani del nuovo album Fire And Water, i pezzi degli album precedenti e le anticipazioni di quello nuovo intitolato Highway quali Be My Friend e The Stealer, il festival dell’Isola di Wight rappresentò per i Free la consacrazione definitiva.

Solo 3 brani del loro set vennero filmati, Mr. Big, Be My Friend e All Right Now. Ma sono ancora oggi sufficienti a dare l’idea di ciò che quella band riusciva a dare sul palco nel suo momento di grazia: Paul Rodgers, con camicia e jeans entrambi neri, capelli lunghi e barba, impegnato a cantare con la sua voce magnifica, roca, densa e stracolma di pathos, intento a contorcersi sull’asta del microfono e a dimenarsi, sottolineando con i suoi movimenti gli stacchi e le accelerazioni della musica; Paul Kossoff appare addirittura in trance durante i suoi assolo alla Gibson Les Paul, senza l’aiuto di alcun pedale, mentre schiaccia la schiena contro gli amplificatori Marshall alle sue spalle, spalancando la bocca nell’estasi che lo pervade, mentre Andy e Simon ci danno dentro con impeto, riempiendo tutti gli spazi come solo un grande gruppo può fare, essendo formato, voce a parte, solo da 3 strumenti. Inoltre Fraser, che sui dischi suonava anche piano e Mellotron, sul palco, potendo utilizzare soltanto il basso, riusciva a trasformare il suo strumento in una seconda chitarra, producendo accordi distorti oltre che singole note, soprattutto mentre Kossoff è impegnato nelle sue parti soliste. Quando poi, sempre all’Isola di Wight, il concerto si chiuse con la già famosa All Right Now, anche la parte del pubblico che era chiuso in tenda a sonnecchiare venne fuori: e adesso erano tutti in piedi ad applaudire. Centinaia di migliaia di giovani a tributare la loro approvazione sotto i raggi del sole. E dietro di loro, l’azzurro del mare. Veramente splendido.

Il bis, come di consueto, sarà Crossroads, il noto brano del bluesman di colore Robert Johnson risalente agli anni ’30. La scaletta completa dell’apparizione della band all’Isola di Wight documentata su CD fu comunque la seguente: Ride On A Pony, Woman, The Stealer, Be My Friend, Mr. Big, Fire And Water, I’m A Mover, The Hunter, All Right Now e Crossroads. Nella pellicola, durante l’assolo di basso in Mr. Big, le immagini sono inesistenti e vengono sostituite da una panoramica del vasto pubblico ripreso dall’alto. Una delle cineprese in azione mostra il presentatore sollecitare il bis: la band torna sul palco per eseguire Crossroads, ma il brano non viene più ripreso dopo pochi secondi. Simon Kirke rimase stupito dagli apprezzamenti ricevuti da Pete Townshend degli Who riguardo All Right Now mentre attraversavano in traghetto il braccio di mare per recarsi all’Isola di Wight. Eppure, nonostante il successo ottenuto, nel 1971 di fatto i Free già si sciolgono e la casa discografica riempie il vuoto con l’immancabile disco dal vivo.

Free Live! venne registrato in Inghilterra nel gennaio del 1970 a The Locarno, Sunderland, e anche nel settembre dello stesso anno presso la Fairfield Halls di Croydon, con Andy Jones al mixer. La set-list dell’album originale prevedeva All Right Now, I’m A Mover, Be My Friend, Fire And Water, Ride On A Pony, Mr. Big e The Hunter, più l’inedita e acustica Get Were I Belong incisa in studio. Nella realtà la hit All Right Now veniva suonata alla fine dei concerti, ma sul disco venne spostata all’inizio. Stranamente in una versione in cui la chitarra di Paul si scollegava di continuo. La successiva ristampa su CD aggiunse altri pezzi, messi su nastro durante la seconda delle 2 date a Croydon: Woman, Walk In My Shadow, Moonshine, Trouble On Double Time, oltre a versioni alternative di 3 brani già presenti sul disco originale. Tra i documenti non ufficiali esiste poi una discreta registrazione stereo effettuata a Stoccolma nel dicembre del 1970. Di ottima qualità sono inoltre le incisioni radiofoniche dei Free alla BBC effettuate tra il 1968 e il 1971. Il gruppo si rimette insieme nel 1972 dando alle stampe l’ultimo disco con la formazione originale, intitolato Free At Last, cui fa seguito Heartbreaker nel 1973. Ma a questo punto non si tratta più dei veri Free, con un Paul Kossoff sempre più assente, il bassista giapponese Tetsu Yamauchi al posto di Andy Fraser e l’aggiunta dell’organista John Bundrick. Paul Kossoff aveva messo insieme un gruppo suo, ma è scomparso nel 1976. Andy Fraser nel 2015. Tutti i filmati dei Free esistenti sono relativi al 1970: il mini-concerto per la Granada TV, le apparizioni a Top Of The Pops e al Beat Club, i 3 pezzi all’Isola di Wight, il filmato muto girato dal fratello di Paul durante un loro concerto e un’intervista alla band da parte della TV australiana.

Il citato show per la Granada Tv di Manchester era parte del programma intitolato “Doing Their Thing”, al quale avevano partecipato anche i Deep Purple quello stesso anno: i Free si esibirono il 24 luglio comparendo su un palco verde di fronte ad un pubblico di giovanissimi. Questa era la setlist: Ride On A Pony, Mr. Big, Songs Of Yesterday, I’ll Be Creeping e All Right Now. Esiste anche un filmato di scarsa qualità girato nel 1972 in uno stadio giapponese con l’ultima line-up, che vedeva Paul Rodgers impegnato anche alla chitarra elettrica. Tra i brani eseguiti, oltre a qualche omaggio agli Stones, vi è anche la nuova Heartbreaker. La parabola dei Free, bella per quanto breve, è documentata dal magnifico box-set intitolato Songs Of Yesterday, pubblicato nel 2000 e contenente 5 CD di rarità, mix alternativi, brani inediti e un intero concerto del 1970 registrato con una qualità audio stupefacente. È compresa anche una versione con traccia vocale diversa della meravigliosa ballata I Love You So e una Heartbreaker eseguita dal vivo a Portsmouth nel 1972. I brani inclusi nel sopracitato show del 1970 erano in realtà tratti da più spettacoli. I titoli sono: Ride On A Pony, Be My Friend, Fire And Water, The Stealer, Don’t Say You Love Me, Mr. Big, I’ll Be Creepin’, Free Me, Woman, I’m A Mover, Walk In My Shadow, Songs Of Yesterday, All Right Now e Crossroads. Tutte eseguite con la consueta perizia e intensità.

Nel 2017 Paul Rodgers, accompagnato da validi musicisti, ha voluto rendere omaggio alla musica dei Free eseguendo un set di brani della sua vecchia band alla prestigiosa Royal Albert Hall: questo magnifico concerto, espressamente dedicato dal vocalist a Paul Kossoff, è uscito l’anno dopo in DVD e CD con il titolo di The Free Spirit per festeggiare i 50 anni dalla pubblicazione del primo album. Lo show in questione è stato in realtà l’apice di un tour che ha ospitato anche Robert Plant, e la scritta era anche sulla pelle della cassa. Peccato che alla batteria non sedesse Simon Kirk, altro componente dei Free ancora in vita e in grado di suonare, come ha dimostrato una recente reunion dei Bad Company. Incredibilmente Paul Rodgers è ancora in una forma vocale e fisica strepitosa. Ha la stessa estensione vocale di quando aveva 20 anni, con un timbro altrettanto denso, pastoso e intriso di blues. E si diverte ad ogni concerto, agitando l’asta del microfono o lanciandola in alto per poi afferrarla al volo, ridendo e incitando il pubblico. Durante l’esecuzione della più sofferta Be My Friend si concede anche il lusso di cantare senza microfono, allontanandosi dallo stesso mentre la sua voce continua a sentirsi perfettamente. Altri brani belli e ben eseguiti sono Mr. Big, I Love You So, The Hunter e Walk In My Shadow, mentre su All Right Now, come sempre, lascia che sia il pubblico a cantare in coro il ritornello, riservando per se le strofe, cantate con la stessa voce e i medesimi atteggiamenti che aveva sul palco dell’Isola di Wight nel 1970.

Giuseppe Scaravilli

 

Free

Mr. Big

Fire And Water

Don’t Say You Love Me