FLEXY NEWS
Gennaio 2021

Iniziamo l’anno con i trip cerebrali e gli oscuri mantra di un graditissimo ritorno, quello dei Telescopes con “Songs Of Love And Revolution”. Si confermano su ottimi livelli i New Model Army con il nuovo lavoro “Carnival Redux”, anche se dell’organico originale è rimasto il solo frontman Justin Sullivan. Via Bella Union, “Ascent Of The Ascended EP” è il nuovo singolo dell’ex voce dei Charlatans Tim Burgess; 4 delle 6 tracce sono dal vivo. Dai bassifondi newyorkesi il noise pop dei Pretty Sick con “Deep Divine EP”, band capitanata dalla reginetta Sabrina Fuentes. “Tomorrow II” è il seguito del volume “I” per i Son Lux, altra band proveniente da New York influenzata dai Radiohead più sperimentali. È uscito il 4 dicembre su Sargent House “The Caligula Demos” di Lady Kristin Hayter, meglio conosciuta come Lingua Ignota; nel disco le prime demo in versione acustica dei brani che caratterizzeranno l’apocalittico esordio. Via Domino “Live At The Royal Albert Hall” degli Arctic Monkeys dalla performance londinese del 7 giugno 2018. Dal vivo anche “Southern Soul: From Memphis To Muscle Shoals & More” di Lucinda Williams. Nuove uscite per Tindersticks con l’album “Distractions” su City Slang e Guided By Voices con “Styles We Paid For”. Importante collaborazione quella tra Nick Cave ed il compositore belga Nicholas Lens; il disco, intitolato “L.I.T.A.N.I.E.S”, vede Cave scrivere le 12 tracce senza però prestare la sua voce.

È stato ristampato dalla Cherry Red Records nel formato doppio CD e con l’aggiunta di un DVD, “The Stars We Are”, l’album del 1989 di Marc Almond; oltre alle consuete b-side e ai remix il box contiene tutti i video dell’artista di Leeds. In “Hallucinogenic Treasures From The Convolution Of An Imaginative Brain” è raccolto tutto il materiale dei Banging Colours, ’60s psychedelic-band che tra il 1967 ed il 1969 condivise diverse volte il palco con i Pink Floyd.

Nuovo EP dal titolo “Film Music: Interior EP” per sua eminenza Brian Eno e nuovi singoli rispettivamente per gli U.N.K.L.E. di James Lavelle, “Exodus/Revisited” e Duran Duran, che coverizzano “Five Years” del Duca Bianco. Interessante anche la collaborazione tra Bill Callahn, Bonnie Prince Billy e Ty Segall nel brano Miracles. Il terzo album dei Black Veils, band di casa a Bologna, subirà un ritardo nella pubblicazione nonostante sia pronto da tanto, nel frattempo è edito il nuovo video “Hyenas”. Stessa cosa per i Six Felix, da Foggia, ma qui la ragione è dovuta al cambio degli studi dove avverrà la fase di remixaggio finale.

Telex: gli Hidden Face, duo di Milano, già recensiti agli esordi su queste pagine, annunciano la pubblicazione di un nuovo lavoro. Autoproduzione per i leggendari Gang con “Ritorno Al Fuoco”; inconfondibile stile tra rock, soul e combat-folk.

Swiss Dark Nights: Per l’etichetta svizzera dell’italiano Valerio Lovecchio escono “Hold Still” dei Tenderflash, sullo stile dei primi Linea Aspera, i synth onirici di “Overcome” dei Broken Nails, la dance sottilmente malinconica di “Pleiades” dei Velvet Velour e “Muter” dei Kurs, gruppo dove milita Valerio Riveccio dei Coventry, che propone un incrocio tra industrial, power-noise e trance. La 2nd press di “Fire! Fire! Fire!” dei Geometric Vision ha un brano in più rispetto all’originale, la edit di 79 D.C., remixata dai No More. Remix anche per Ash Code, trio della scuderia di Lovecchio, per “Fantasmas” dei Twin Tribes, questi ultimi annunciano un tour (!!!) a partire dal settembre 2021. Restiamo in Italia con i Blocco 24, il quartetto proveniente da Roma, dopo il convincente EP del 2019 “Identità”, che coniugava i suoni grigi e tufacei della old-school di Sheffield all’elettro-wave più moderna, è al lavoro per l’album d’esordio, vi aggiorneremo al momento della sua uscita. Ancora industrial ed elettronica nelle 4 tracks strumentali di “Burnout II” del duo Paolo Spaccamonti e Daniele Brusaschetto.

Dalla Turchia i Ductape con “Labirent”, duo dark-wave molto interessante che pubblica quest’album dopo l’EP d’esordio “Little Monsters” uscito lo scorso giugno. Post-industrial a tinte dark per i Black Wing con “No Moon”. Uscirà il prossimo 15 febbraio per la Wave Records di Helio Peixoto (Vox Insana, The Colours Of Silence) “The End Is The Beginning” dei Mirror Of Haze tra Lycia ed Eden, al momento è già disponibile il singolo Merry Go Round Spinning. Secondo lavoro per gli Exponentia “Tranen Des Leidens”; gruppo della scena gothic-rock francese con influenze sinfoniche e di musica classica. Da Houston, Texas, il dream-pop dei Monochrome Lover con “Savior”. “Simplity” è il nuovo singolo per i Death Bag che suonano un noise-dark sullo stile dei primi Jesus And Mary Chain, ma la scelta del mese cade sui bagliori vibranti di “The Last Time” e “Bound By Light” dei Dead Cool, duo statunitense proveniente dal North Carolina. È uscito l’11 dicembre “We Will Always Love You”, acclamato terzo album degli australiani The Avalanches, tra psichedelia, disco, soul e trip-hop. Billie Joe Armstrong (Green Day) con “No Fun Mondays” rivisita, coverizzando, una serie (15) di brani in chiave power-pop. I Dead Daisies, sorta di supergruppo dove militano componenti di Guns’N’Roses, Ronnie James Dio e Whitesnake, per il nuovo album “Holy Ground”, reclutano come ospite alla voce l’ex-Deep Purple Gleen Hughes, leggendario bassista della scena hard-rock internazionale. Avevamo già dato notizia del nuovo lavoro degli Schonwald; “Abstraction” è un album intenso, maturo che andremo ad approfondire a breve su queste pagine, così come troverà spazio l’esordio omonimo dei losangelini The Sea At Midnight, le cui sonorità oscillano tra Cure, Echo And The Bunnymen ed And Also The Trees.

E chiudiamo le Flexy News, “che compiono 2 anni!”, con alcune valide quanto consigliate uscite editoriali; Antonio Bacciocchi dei Not Moving pubblica 3 libri: “Punk (Born To Loose)”, “Mod Generations (Musica, Rabbia, Stile E Altre Storie)” e “Sandinista!”. Ai Clash è dedicato anche “Bologna 1980: il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell’anno che cambiò l’Italia”, scritto da Ferruccio Querletti e Oderso Rubini via Goodfellas. Simon Goddard ci parla dell’evoluzione di David Bowie nel 1970 in “Bowie Odisset 70”, mentre Massimiliano Mingoia celebra in una monografia l’uomo e l’artista Slash in “Semplicemente Slash”, edito dalle Officine di Hank.

Ed anche per questo mese è tutto.

Luca Sponzilli