MOLLY NILSSON
"These Things Take Time"
(Dark Skies Association, 2008 – Dark Skies Association / Night School, 2014)
Il modo migliore di avvicinarsi al lavoro di Molly Nilsson, artista poco conosciuta ma già alla quinta pubblicazione, è attraverso questo suo primo ottimo disco del 2008, dal titolo di reminiscenza Morrissiana These Things Take Time. Svedese di base a Berlino, Molly Nilsson ha iniziato masterizzando da sola i suoi CD e ha intrapreso un percorso molto singolare in ambito pop underground. Artista misteriosa, pochissime le informazioni su di lei in internet, mentre i suoi videoclip “home-made” si accumulano e si moltiplicano su You Tube. Con la creazione di una sua label, la Dark Skies Association, e con l’esclusione di chiunque altro dal suo progetto musicale, la Nilsson ha reso la sua musica completamente libera e ne ha dichiarato l’indipendenza, con un gesto che sottolinea l’espressione più vera dell’artista e la sua natura autorale. La musica di Molly Nilsson è un cocktail di pop, new wave e cold wave. I toni bassi, un songwriting privo di inutili orpelli e un rigoroso minimalismo nella strumentazione (solo un sintetizzatore) si rifanno a un’estetica anni ’80, con una venatura goth intimista e malinconica. È sempre la voce ad emergere, non rinunciando mai alla cadenza indolente, impassibile e glaciale, anello di congiunzione tra Nico e Siouxie, e ponendo una certa distanza che è fatta di vulnerabilità più che di snobismo. Le 13 tracce isolano temi universali che la Nilsson sa articolare alla perfezione. I pochi elementi elettronici (semplici melodie synth drone e loop retro) creano l’ambiente per piccoli inni notturni che parlano apertamente, come in uno “stream of consciousness”, dell’inquietudine emotiva, dell’attesa vana di qualcuno in un bar (Whiskey Sour), dei ricordi destinati a dissolversi (8000 Days), di ferite che non si rimarginano (Wounds Itch When They Heal).
These Things Take Time è un luogo per sognare, e perdersi è un’esperienza più intensa se fatta in solitudine. Anche dal vivo la presenza minima fa parte di questo incantesimo isolazionista: “Sul palco sono sola e canto per chi nel pubblico è solo, circondato da altri”, dice Molly Nilsson, “chissà, magari ci incontreremo a metà strada”.
Claudia Zitarosa