AMYL AND THE SNIFFERS
“Big Attraction & Giddy Up”
(Homeless, 2018)

Di Amyl Taylor e i suoi Sniffers se ne è parlato molto negli ultimi due anni, i circuiti underground della rete strabordano di articoli ed interviste, per non parlare dei video presenti su YouTube, frutto di un’approccio all’immagine, in particolar modo della Taylor, ostentato e diretto come solo una teenager col culo in fiamme può avere. Amyl ha il pepe, sprizza energia, ingenuità ed anche una buona dose di simpatia, da tutti i pori mentre gli “sniffatori” abilità con gli strumenti e quella giusta dose di “cazzimma” da rendere la miscela nel complesso decisamente esplosiva.

Ci muoviamo in territori rock’n’roll prima di ogni cosa, con tutte le evoluzioni e le capriole del caso, in questo Big Attraction & Giddy Up che, come lo stesso titolo suggerisce, raccoglie due autoproduzioni della band uscite solo nel formato cassetta e registrate nelle quattro mura di una cameretta allestita appositamente per cogliere all’istante tutto quanto l’istinto avesse da dire: Big Attraction del 2016 e Giddy Up dell’anno successivo. Più diretto il primo, più ricercato ed eterogeneo il secondo. Qui zampillano, ad una velocità di 45 giri al minuto (sebbene sia un LP), Heartbreakers (I’m Not A Loser), Drones (Mole (Sniff Sniff)), Oblivians (Balaclava Lover Boogie) ed echi Lost Sounds via Bikini Kill (70’s Street Munchies, Pleasure Forever, Stole My Pushbike) che è un piacere con qualche toccatina dalle parti di un garage vuoi più evoluto vuoi più “hardizzato” il tutto masticato e vomitato da una voce perfettamente velenosa. C’è anche spazio per una ballatona viscerale e maliziosa (Caltex Cowgirl) dagli accenti “sabbiosi” che conferisce all’insieme più profondità e complessità.

Il disco è uscito in svariate versioni a seconda dei Paesi (USA, UK ed Australia) in cui è stato commercializzato con colori e copertine diverse alcune delle quali hanno già raggiunto prezzi indecenti. Credetemi, di dischi così se ne sentono davvero pochi. Acquisto obbligato!

Salvatore Lobosco