VIDI AQUAM
“Oberland”
(Rosa Selvaggia, 2018)

Che Nikita rappresenti da sempre la scena dark-wave Italiana legata alle sue espressioni originarie era cosa ampiamente risaputa e la conferma arriva con questo mini LP intitolato Oberland edito dalla sua label Rosa Selvaggia. Il disco esce dopo cinque anni dall’ultimo lavoro Fog Vision ed è ufficialmente l’ottava produzione nella carriera dell’artista con i suoi Vidi Aquam iniziata nel 1994. Disco che si compone di cinque brani articolati tra loro in una sorta di concept dove la città di Berlino rappresenta lo sfondo principale dei testi e del plumbeo tessuto sonoro che ben si fonde con le tematiche dei brani. Lo scenario moderno è poco incline alla storia e al passato della metropoli tedesca, deturpata del suo spirito; l’incipit musicale vive di momenti inquietanti (Gentrification, Spielstadt), di chiaro-scuri (Oberland, Breathless) dai forti sentori di un tempo lontano collegati da scelte tecniche efficaci capaci di mutare i ritmi. E se Nikita, forte anche dell’esperienza vissuta in prima persona nella Bundesland, è il compositore esclusivo nonché leader indiscusso del gruppo, il suono come prodotto finale deve molto alle chitarre di Daniele Viola e al basso di Fabio Degiorgi, che danno un’impronta singolare alle canzoni. L’album si chiude con Pass The Borderline, significante e significativa. Berlino sofferente dalla guerra, dall’identità ferita, dagli eccessi di droga ed alcool, ma con un’indole appartenente che continuerà a contraddistinguerla. E i Vidi Aquam, in virtù di una propria caratteristica poco incline all’ovvio ed animata da un indole intransigente, non potevano che essere l’ideale linguaggio descrittivo di un contesto che, animato da sempre di un forte impulso di rinnovamento, nasconde in realtà un finto sogno marcatamente urbano.

Luca Sponzilli