BLACK VEILS
"Dealing With Demons"
(Atmosphere, 2017)

Me ne avevano parlato molto bene di questi Black Veils, trio di base a Bologna. E non poteva presentarsi migliore occasione per ascoltarli se non un loro concerto presso il Mikasa Club la sera dello scorso 28 gennaio. Una performance esaltante, diretta e tirata che ha scaldato i cuori dei presenti. Ma procediamo con ordine.

Questo loro nuovo secondo album dal titolo Dealing With Demons, fa da seguito al già convincente esordio (Blossom) del 2015. La band composta da Gregor Samsa alla voce, Mario D’Anelli alla chitarra (nome già conosciuto su queste pagine per via del progetto European Ghost recensiti nel 2016 di cui lo stesso fa parte) e Filippo Scalzo al basso, propone una dark-wave piuttosto epica e coinvolgente, sicuramente post 1985 ed un suono che è l’evoluzione di un personale background musicale. Il disco si apre con The Persistence Of Memory brano dal crescendo piuttosto noise. Nel seguente Nothing Is Pure lo stile vocale di Gregor rimanda inevitabilmente al primo Morrissey. Con The Ghost Inside si passa dalla disperazione all’estasi. C’è una forte tensione emotiva e l’incontro con il proprio demone diventa una sorta di contatto amoroso. Reptile conserva il desiderio di uno stato di no sense. Tutto può essere costruttivo o distruttivo mentre una certa disinvoltura lega i brani tra loro. Con True Beauty Attacks! si torna nella disperazione e qui prende nuovamente forma una situazione di dolore che come avviene nella musica dark risulta essere estremamente piacevole. Le trame chitarra/basso costruite da D’Anelli/Scalzo e l’incedere impetuoso della drum-machine si modellano alla perfezione con la voce di Samsa. Le sensazioni si confondono e prende corpo un sentimento ambiguo, equivoco, sinonimo di vita e di morte. La ballata chitarristica di Prinsengracht, The Comforting Taste Of Another Springtime Torture e Freyja (brano sull’asse Smiths/Chameleons) anticipano la title-track dell’album mentre The Wicker Man, penultima canzone, ricorda i primi Vendemmian. Chiude l’album The Disintegration Of The Persistence Of Memory.

Nonostante la giovane età, questi Black Veils dimostrano di essere una band matura, dalle sonorità ora forti ora avvolgenti con un particolare stato d’animo ben evidente nei testi delle 11 tracce (circa 50 minuti di musica) che compongono il disco. E questo incontro con i demoni avvolto tra pieghe vellutate di rosso ne è la prova.

Luca Sponzilli