BLOSSOMS
"S/T"
(Virgin/EMI, 2016)
Dicono di loro che siano la nex big thing della musica inglese, quasi il punto di fusione immaginifico tra pop rock e refoli indiepop che ancora gironzolano oziosi nell’aria. Tuttavia a puntare gli orecchi questo loro official omonimo non è male, certo la genuinità abita altre parti, ma tutto sommato è un ascolto agevole, con buone dinamiche e tocchi sintetici non male. Sono i Blossoms inglesi di Manchester, formazione che sembra mai aver scordato le lezioni primarie dei Pulp, Suede, Swim Deep e certi Vaccines per rimanere nel contesto più contemporaneo, una di quelle retroguardie moderne come a certificarne l’assoluto sigillo.
Una dozzina di brani che incrociano new wave, piccate new romantic, synth pop discotecaro, pruriti anni ’70/’80 e qualche strobo a fare occhiolino malizioso a centinaia di aficionado refrattari al nuovo millennio in corso, un tracciato sonoro ballabile senza scalmanarsi, casomai una leggera sudorazione complice e canaglia.
Tom Ogden e soci ne escono fuori abbastanza bene, e lo shake di A Most A Kiss, Getaway, l’epico amore di Texia, la languidezza sborona di My Favourite Room e la finale sbarazzina di Deep Grass, ne salvaguardano l’azzeccato stile personalizzato. Ottimo!
Max Sannella