ROMAN CATHOLICS / ENSEMBLE OF TERROR
Split
(Full Body Massage, 2016)
Ho sempre apprezzato le cose fatte bene e, soprattutto, gli artisti capaci di focalizzarsi attentamente su poche produzioni, al fine di renderle, se non perfette, molto interessanti. E questo split tape ne è la prova concreta. Rilasciato lo scorso febbraio dalla Full Body Massage Records, etichetta tedesca da tenere in grande considerazione, questo split tape si caratterizza per la perfetta fusione di due mondi apparentemente molto distanti.
Da una parte, i Roman Catholics, duo composto dal percussionista d’oltralpe Andi Stecher e dalla nostra connazionale DuChamp, “scientist, musician and curator based in Berlin”, vera esperta nell’uso della chitarra baritona, votati nella ricerca di un sound sperimentale tale da fondere stili classici, elettronici, onde jazz e venature drone. Dall’altra, il duo israeliano Ensemble Of Terror, composto da Ariel Armoni ed Amir Bolzman, diretti verso una sperimentazione ancora più profonda, se possibile, unendo, al suono della batteria e dei loro giochetti elettronici, quello disarmante della fisarmonica. Sei tracce, cinque per i primi ed una da 23 minuti per i secondi, in cui l’attenzione viene subito sollecitata dalla tambureggiante Kyrios, interessante open-track, seguita a ruota dall’incalzante Apex Legomenon. Sursum Corda è un susseguirsi di spasmi che non lasciano scampo, prima di inabissarsi nelle profondità della splendida Dies Irae, in cui l’atmosfera si incupisce maggiormente. L’ultima per i Roman Catholics è Iota, sorprendente bonus-track in cui le percussioni di Stecher continuano il gioco d’alternanza con la chitarra della DuChamp, regalando quelle onde jazz citate in apertura. Tocca, poi, all’Ensemble Of Terror ed alla loro Mashtap. Registrata live alla Tzidkiahu Cave, nell’est di Gerusalemme, durante l’Hazit Festival / Jerusalem Season Of Culture, la traccia è pura, frenetica sperimentazione e, forse, anche un po’ di sana improvvisazione: distorsioni imponenti, sbalzi d’umore che intervallano suoni decisamente più cupi. Una traccia originale ed interessante, degna chiusura di un’ottimo split tape.
Consigliato!
Gerry D’Amato