THE TWINKEYZ
"Alpha Jerks"
(Plurex, 1979 – SS, 2016)
Con la ristampa del famigerato Alpha Jerks, la SS Records di Scott Soriano ci fa un regalo di quelli difficili da dimenticare. Poter far scorrere di nuovo la puntina del giradischi nei solchi dell’unico LP prodotto dagli sgangherati e in un certo senso unici Twinkeyz non è cosa da poco. D’altronde per alcune riscoperte ci vuole fiuto, e quella di Alpha Jerks non fa eccezione. L’album vide la luce nel ’79, l’olandese Plurex di Wally Van Middendorp (Minny Pops) ne stampò 1800 copie: 11 brani spettacolari ma la cui registrazione non ne rese giustizia. Ovviamente dopo qualche tempo non fu più possibile reperirne una copia e Alpha Jerks divenne una specie di oggetto di culto tra gli amanti dell’underground più sfacciatamente DIY. Nel ’94 l’Anopheles di Karl Ikola acquisì i diritti dei Twinkeyz e, per rendere giustizia alla band, assieme al leader Donnie Jupiter e Greg Freeman remixò l’intero album. Così nel ’97 uscì, su CD, una compilation contenente singoli e materiale inedito, Aliens In Our Midst. Bene, la SS Records rifà vedere la luce a un disco scomparso da più di 40 anni, con la cover originale e il mix di Ikola.
L’ascolto dell’album è un tuffo nella psichedelia, nell’acid rock e in un garage pop fatto di chitarre elettriche gorgoglianti, sintetizzatori impazziti ed atmosfere lugubri e sci-fi. Formatisi nel ’76 a Davis in California, Donnie Jupiter, Tom Darling, David Houston e Walter Smith saranno i precursori di band come i Dream Syndacate, Game Theory e True West. Le perle dell’LP sono sicuramente Aliens In Our Midst, primo singolo estratto, due accordi di una semplictà imbarazzante, cori grotteschi ed un testo irresistibile; Sweet Nothing, atmosfera più distesa ma con la voce di Jupiter – a metà tra un Lou Reed più sporco e un Tom Verlaine meno eclettico – capace di rendere un senso di irrequietezza beffarda che pervade tutto il disco. 1000 Reasons e Cartoonland sono altre due perle, unite da un sibilo di zanzara impazzita che fa intermezzo tra movimenti psichedelici, sample elettronici, distorsioni e, in poche parole, un casino della madonna. E.S.P. certifica l’umore malato dei Twinkeyz, che a tratti ricordano i Velvet Underground e alcuni suoni degli Stones più acidi. Attenzione poi anche a Twinkeyz Theme, melodia in stile Cramps e robot voice che fa impazzire, e a Wild Love, inno punk tra distorsioni soniche ed effetti elettrici disturbanti. Che dire, dunque: non resta che ringraziare il buon Soriano per aver restituito ai posteri un gioiellino di siffatta caratura.
“A rich man, a poor man
A beggar and a thief
They all want money
But can they buy relief?”
(da Aliens In Out Midst)
Vincenzo Sori