BARBARISMS
"Browser"
(A Modest Proposal, 2016)
C’è tanta dolcezza visionaria, quei amori sottopelle per il freaky 60s e tutta la poesia intima e amarognola di fuochi, libertà di un’esistenza on the road tra busker e ricordi di supereroi volanti sopra sogni di infanzie lontane. Si questo secondo album dei Barbarism, Browser, per la giovanissima e nostrana A Modest Proposal Records è un percorso indie-folk accattivante da far girare – più che sotto un lettore ottico – sotto la puntina di un giradischi della Geloso, tanto è l’emotività vintage che spezia l’ascolto ogni secondo.
Il trio, Nicholas Faraone (cantautore americano), Tom Skantze chitarra e Robin Af Ekenstam batteria, hanno base a Stoccolma ma con la testa sono “nell’altrove” di un’America loner, Altmaniana Lost Position, in quel fragile limbo tra bellezza e certi Guided By Voices, Arborea, Jens Lekman, un mondo – il loro – personalissimo e “pulito” che si scioglie come una continua carezza melanconica data all’imbrunire.
Disco pieno di ottimo tutto, ballate da groppo in gola Heaviest Breather, la brezza sausalita Prison Rules, la Frisco dei campus Rico Of The White Nights, la coralità I Would Not Ask e la polvere country che “insozza” divinamente Tastemaker, sono gioielli di semplicità e tuffi al cuore di una band perfettamente padrona delle dinamiche compositive, perfettamente in grado di dilatare e risvegliare l’animo “ribelle” dei viandanti dellesistenza.
Max Sannella