PRIMAL SCREAM
"Chaosmosis"
(Ignition, 2016)
Ci si aspettava la classica “rinascita dietro l’angolo”, ma bisogna abbassare di molto le aspettative per questo Chaosmosis dei Primal Scream, occorre salutarlo con l’enfasi mogia della – e diciamocelo – delusione che colpisce ancor di più perché ci viene fornita da una della band seminali dell’alt rock internazionale.
Bobby Gillespie & soci sembrano essere al capolinea, uno scompenso discografico che a suon di synth, pop dance e qualche miagolamento vocale femminile, le Haim, Rachel Zeffira delle Cat’s Eyes e Sky Ferreira, non rende giustizia ad un passato artistico tutto sommato con gli alamari degli ottimi “strike”, una tracklist corrosa dal niente e che dopo ripetuti “riproviamoci e sentiamo che succede” ci si arrende clamorosamente e con un qualcosa in gola che non va giù o su.
Tracce anonime, brani che la band scozzese cerca di stilare come una novità di cui eccitarsi, ma che nascondono invero un vuoto creativo “riempiticcio” come a dire al mondo che si è ancora in questa esistenza musicale. Tolto il meticciato alla Kula Shaker Trippin’ On Your Love e il ritorno di fiamma dei bei tempi 100% Or Nothing, Golden Rope il restante è impossessato di inutilità spiazzante. Della serie: “Aridatece i Primal Scream d’una volta!”.
Max Sannella