LASCIMMIA
"S/T"
(Dischi Soviet Studio / Sisma, 2016)
Una giovane band da non lasciarvi sfuggire anche solo per la carica energetica che danno in usufrutto a orecchi e altro ancora. Sono i trevigiani LaScimmia, con il loro esordio omonimo, undici tracce rocambolesche, che per essere la “prima volta” lesionano di brutto, una tracklist in piena sintonia con stilettate grunge in Galassie E Deserti, Legione, e i suoni indie rock di oggi in Delirio Di Onnipotenza, Tempokane e Fiori Nuovi, ampere e melodie in un interiorizzato “groove” distorto, dove anche atmosfere intime iniettano all’ascoltatore una splendida “urgenza” indipendente.
Sono in quattro e sfogano parole che scandagliano la società, la vita quotidiana e tutte le miopie che sguazzano nel dintorno, una piccola genuinità alternativa e mid-tribale che assalta woofer e coni senza tanti convenevoli. Sembrano fatti della stessa materia dei magneti, per questo attraggono e plasmano lampi, saette e cuori scardinati in sequenza estrosa, preda di un “pandemonium” col jack che osa e reclama coraggiosamente il proprio cono di luce nell’underground nostrano e – a dire il vero – seguitando con questa sincera impellenza, i coni possono anche raddoppiare.
Gabriele Marino, chitarra/voce, Andrea “Chad” Albani, batteria, Enrico “Pouls” Poletto, tastiere e Federico Scuderi al basso danno fuoco ad un lavoro libero e umorale, poi un pizzico di dolcezza amara in Come Stanno Le Cose e una scarica di impeto in Krakatoa chiudono il tutto lasciando in aria un odore fradicio di buone promesse.
Max Sannella