WARIAS
I Warias sono una band straordinariamente efficace nelle performance live. Un suono diretto, energico, che coinvolge e sconvolge i sensi dello spettatore. Un viaggio psichedelico, scandito da onde post-punk, cariche elettronicamente, in una notte buia e tempestosa, quasi oscura. Il duo veneziano, composto da Matteo Salviato (ex-The Soft Moon) e Giulio Marzaro, si propone, inevitabilmente, come una delle migliori realtà del panorama “underground” italiano.
Salve, ragazzi. Benvenuti su Frastuoni! Come nascono i Warias?
(Matteo) Io e Giulio suoniamo insieme da molti anni, quasi dieci. Prima avevamo un altro progetto, orientato sul garage-punk, con cui abbiamo fatto diversi tour e ben quattro dischi. Giulio è sempre stato legato all’elettronica, mentre io mi sono avvicinato a questo ambiente negli ultimi anni: abbiamo fuso le idee e il progetto Warias ha iniziato a prendere piede da subito.
Nella bio leggo: “il sound della band spazia tra new wave e post punk, sapori dark e derive psichedeliche”. Quindi il sound, in qualche modo, deriva da queste vostre esperienze precedenti (garage-elettronica), considerando che tu (Matteo) hai collaborato anche con i The Soft Moon?
(Matteo) Si, deriva da questa contaminazione di esperienze. Dalla voglia di fondere queste idee, diverse tra loro, per dar vita a qualcosa di diverso, di più emotivo e di più forte.
Fino ad ora avete pubblicato solo l’EP “Wools”, nel 2014: quattro tracce, un disco energico, davvero ben riuscito. Come mai questa scelta di rilasciarlo in free download?
(Giulio) Abbiamo deciso di rilasciare il disco in free download perché la musica è bella quando è libera. Non è un semplice slogan, ma noi ci crediamo molto. Soprattutto quando una band si propone come una novità, a livello pubblicitario, è utile farsi conoscere in questo modo, puntando molto sulle esibizioni dal vivo, piuttosto che far pagare un disco. Inoltre, abbiamo la fortuna di collaborare con Stefano Scattolin, che ha uno studio a Brescia, il Monolith Studio, dove abbiamo lavorato, fisicamente, alla nascita di questo disco, risparmiando su alcune spese.
Avete in programma qualche altra uscita discografica?
(Matteo) Si, stiamo lavorando al nuovo disco. Con una certa regolarità, stiamo pubblicando dei remix fatti ad artisti che Giulio ed io abbiamo conosciuto in questo percorso: abbiamo remixato i Soviet Soviet, gli Slow Magic, i Dream Koala e altri che sono ancora in fase embrionale. Di lato, invece, stiamo lavorando al disco che, se tutto va bene, uscirà la prossima primavera.
C’è un filo conduttore, un qualcosa in particolare che vi ha spinto a realizzare “Wools”?
(Matteo) Per quanto mi riguarda, avendo assimilato a pieno tutte le sfaccettature del disco, credo che si possa paragonare ad un diamante grezzo. Sono idee venute fuori in maniera stra-genuina, su tutto: dalla produzione alla scrittura. Abbiamo avuto un grande entusiasmo e questo ha inciso molto.
Avete condiviso il palco con musicisti importanti e vi siete esibiti in numerose date. C’è stato un momento in cui vi siete sentiti davvero fieri del vostro “stile di vita”?
(Giulio) Questa, in realtà, è una bella domanda, perché suonare è “figo”, ma è anche un lavoro. Credo che condividere il palco con gente che stimiamo e che poi, alla fine, sono anche nostri amici, sia una bella soddisfazione, come, ad esempio, con gli Aucan.
(Matteo) Al di là di tutto, anche se sembra una frase preconfezionata e da campagna elettorale, credo che ogni concerto, nel bene e nel male, ti lasci qualcosa, di sicuro. Per me, suonare con Giulio, ricevere la carica da Stefano (il fonico), suonare davanti alla gente e ricevere i complimenti, credo siano piccoli particolari che, però, ti fanno apprezzare quello che stai facendo.
Matteo, mi parli un po’ della tua esperienza con i The Soft Moon? Com’è Luis (Vasquez) come personaggio?
(Matteo) Con Luis siamo buoni amici. Io e Giulio lo rispettiamo molto, è una gran persona, amichevole: è sempre sballato! È un grande artista. Tra noi c’erano molte affinità e non ha mai cercato di minare il progetto Warias, a differenza di come accade in altri gruppi. È venuto a vederci diverse volte e ci ha sempre supportato. Sono veramente felice di aver collaborato con lui per ben due anni.
C’è la possibilità di poter dividere il palco con i The Soft Moon?
(Matteo) Certo! Anche perché abbiamo la fortuna di avere come vicino di casa proprio il manager dei The Soft Moon. Ci sono state delle occasioni di poter suonare insieme quest’estate, ma purtroppo, a causa di svariati impegni, non siamo riusciti ad organizzarci. Però sicuramente arriverà quel giorno.
Grazie e a presto!
Grazie a te!
Gerry D’Amato