WITCHFIELD
"Sabbatai Zevi"
(Black Widow, 2015)

WitchfieldSeconda uscita discografica per i Witchfield. Dopo Sleepless, la band di Thomas “Hand” Chaste, ex-batterista degli storici Death SS, dà alla luce, per la Black Widow, Sabbatai Zevi. Esempio perfetto del doom più classico, non senza qualche sfumatura progressive, l’album è ispirato all’omonima figura di Sabbatai Zevi, mistico del XVII secolo, fondatore del sabbatianesimo, nonché messia autoproclamato. Nove tracce, una serie di ospiti d’eccellenza, un sussulto di emozioni, che trova sfogo in Vertigo, inquietante intro d’apertura, orchestrato dai sintetizzatori di Thomas e dalla voce tenebrosa di Romolo Scodavolpe. Si passa, poi, per il sound oscuro di Living On Trees, un brano tagliente, con riff di basso pesanti, intercalati da veloci assoli, connubio perfetto con la voce profonda di Nicola “Cynar” Rossi. È la volta della title-track: una cavalcata epica, il brano doom per eccellenza. La voce di Chaste è pressoché perfetta, così come la chitarra di Frederick Dope. Spazio anche al misticismo di Continent, in cui domina l’uso mai banale dell’Hammond, e al decadentismo di Falling Star, entrambi i brani accompagnati dalle voce ammaliante di Tiziana Radis. Si parano sulla scena, poi, suoni più tradizionali come Make Up Your Mind (cover dei Quatermass) e Heart Of Soldier, potenti quanto basta per non far scemare l’attenzione. Troviamo, infine, composizioni come I Feel The Pain e Walk. Il primo, è un concentrato, nella sua massima espressione, dello stoner più ardito; il secondo, è un pezzo dal tono sognante, malinconico, struggente. La voce di Runal accompagna l’ascoltatore attraverso un saliscendi di sentimenti contrastanti, dettati da ritmiche lente, pesanti, fino ad arrivare a picchi sonori che fanno sobbalzare l’anima. Una produzione interessante, un disco di ottima fattura: vivamente consigliato a tutti gli amanti del genere, nostalgici di sound passati.

A presto!

Gerry D’Amato