TAV FALCO PANTHER BURNS
(Avellino, 5 aprile 2015)
Prima di scrivere questo live report, una vocina mi ha suggerito di sistemare le oltre 150 foto scattate durante la serata in questione. Nel corso della selezione, però, mi sono imbattuto in diversi sfocati. Dapprima, ho subito incolpato me stesso, ponendo l’accento sul mio difficile rapporto con la macchina fotografica. Dopo una seconda e più attenta analisi, però, ho notato come la causa di questa pessima qualità fosse un’altra. Sto parlando di quell’aura magica, di quella misteriosa energia che avvolge una leggenda del rock’n’roll come Tav Falco. Una carica magnetica che gasa, fino allo sfinimento, anche lo spettatore più impassibile. E allora, per farmi coraggio, mi sono detto: “Bravo! Sei riuscito a catturare l’essenza dello show!”. Tutta una scusa.
Gustavo Antonio “Tav” Falco è un personaggio unico. Musicista, attore, regista, fotografo, catapultato direttamente dagli anni ’70, il nostro si presenta al pubblico con un look davvero impeccabile, tipico dei suoi tempi, ma mai fuori moda. Senza troppa fatica, a differenza degli avventori, riesce ad arrivare al bancone, facendosi spazio tra la folla variegata. Lo vedo discutere con Luca, il proprietario del Godot Art Bistrot di Avellino, e subito percepisco il tema della discussione: bourbon. Ne assaggia un paio, sceglie il suo preferito e se ne porta un bel bicchiere sul palco. Spalleggiato dai B.B. & The Red Cats, con alla voce la brava e bella Barbara Saba (in arte B.B.), Mr. Falco ripercorre oltre trent’anni di storia della musica. Un racconto nostalgico, scandito dal ritmo frenetico del suo rockabilly: il suo e di nessun altro. Un romanzo di quelli che entra nel cuore e che, una volta terminata la lettura, ti lascia un vuoto incolmabile, ma con la consapevolezza di aver vissuto un esperienza sensoriale davvero straordinaria. Il musical di una cultura che tanto affascina noi contemporanei. La condivisione di un’idea, vicina quanto basta, ma anche tanto distante ed inafferrabile. I brani proposti, a dire il vero, sono perlopiù di recente fattura, contenuti nel disco Command Performance (2015), ma onorano al massimo la tradizione dei primi Panther Burns, targati ’80 / inizio ’90, quando nel gruppo figuravano musicisti come Alex Chilton e Jim Dickinson. Qualche riga più in su, ho scritto di un’aura magica, di una misteriosa energia e di una carica magnetica … beh … e dire che Mr. Falco ha settant’anni. A vederlo, sembra un ragazzino. Partecipare ad un evento di tale importanza è, di suo, un’esperienza incredibile. Parteciparvi con buona parte della redazione, poi, è tutta un’altra storia. Da segnalare, inoltre, una partecipazione davvero notevole, sinonimo dell’ennesimo miracolo targato Godot Art Bistrot. A presto!
Gerry D’Amato