SILENT CARNIVAL
"S/T"
(Old Bicycle, 2014)
Silent Carnival è il nuovo progetto di Marco Giambrone, ex chitarrista e cantante dei Marlowe. Se si dovessero trovare subito dei modelli a questo primo album del musicista siciliano, in prima linea troveremmo i Death In June, quei Death In June di The Guilty Have No Pride che hanno aperto la strada al filone incontrastato di neo folk che arriva dagli anni ’80 fino a oggi e si arricchisce ogni anno di spunti e nuovi ispirazioni. Silent Carnival, primo disco solista di Giambrone, raccoglie questa lunga tradizione e la fa propria, rivalutandola e riconsiderandola alla luce di un sound più grezzo e lo-fi, ma non per questo meno espressivo e profondo. Nonostante questi maestri riconoscibili – insieme ai Death In June, David Tibet, anche band più da ballata come i Black Heart Procession – il suono di Silent Carnival è riconoscibile e personale, comunque maturo. Le tracce che compongono l’album, molto diverse l’una dall’altra, hanno in comune una rarefatta atmosfera intima e quasi apocalittica, che si delinea nei vari motivi con sfumature diverse, ma in ogni caso sempre con un carattere e una personalità propri. Si tratta di un viaggio interiore quello che collega tracce come Carrying The Fire fino a Crying Dance e Gare Du Nord, inni ipnotici e solitari. Alla base dei pezzi ci sono chitarre conturbanti che però si allineano, nei pezzi più riusciti, a un cantato scandito, lento, quasi una litania vibrante e solitaria, che a tratti suona ossessiva a volte quasi come un sussurro mesto. Come una ballata marcia e decadente, Crying Dance, una delle canzoni migliori dell’album, lascia nell’ascoltatore un’atmosfera e una eco che difficilmente l’abbandoneranno: suono, ritmo – quasi ossessivo -, silenzi, con un sax che chiude il pezzo come un saluto o un arrivederci. Un disco da ascoltare e da godere tutto, come un viaggio personale e solitario in una terra di passaggio.
Maria Zizza