THE PRISONERS
(Pordenone, 30 agosto 2024)

The Prisoners negli anni ’80 sono stati una delle band più importanti del movimento neosixties, nel giro di pochi anni, e 4 fantastici album, riuscirono a fondere le diverse anime del suono inglese, dal garage al freakbeat, dal soul/rhythm & blues alla psichedelia, conquistando un fedele culto tuttora vivo. A fine 2023 si è avuta la notizia che, nel maggio di quest’anno, la band avrebbe suonato alla Roundhouse di Londra, poi che, nella primavera 2024, sarebbe uscito un album con nuove canzoni e infine, con grande sorpresa, dopo l’uscita del nuovo disco, si è saputo che avrebbero fatto anche una data in Italia, unica data in Europa continentale, proprio a Pordenone il 30 agosto. Il concerto si è svolto nell’ambito del festival Music in Village, rassegna che si svolge da più di 30 anni e che quest’anno ha visto esibirsi anche i giamaicani The Congos, le glorie locali Sick Tamburo e i torinesi Statuto, con il fondamentale aiuto del Comune di Pordenone e della regione Friuli Venezia Giulia.

Non avevo mai visto i Prisoners dal vivo: un post sui social nei giorni scorsi mi ha ricordato che, nel 1994, la band fece un concerto a pochi km da casa mia, al mitico Triangolo di Ranzanico al Lago (BG), un locale che frequentavo settimanalmente, ma per qualche strana ragione me lo persi. Quindi ho aspettato questo concerto per tutta l’estate e mai attesa è stata così ripagata ed apprezzata. Questi 4 baldi sessantenni spaccano ancora (sempre nella formazione originale con Graham Day voce e chitarra, James Taylor tastiere e cori, Allan Crockford basso e cori, Johnny Simmons batteria), l’ascolto del nuovo album, pieno di belle canzoni, mi aveva fatto capire che il concerto non sarebbe stato un’operazione nostalgia e così è andata. L’esibizione è iniziata con due perle: Hurricane (dall’album Thewiswermiserdemelza) e Coming Home da A Taste Of Pink che hanno subito avuto l’apprezzamento del pubblico. Come terza canzone hanno poi suonato Going Back, uno dei migliori brani del nuovo album Morning Star, disco che ha fatto la parte del leone nel set, di cui hanno suonato ben 10 brani.

Dopo Save Me e Something Better, altri 2 brani del nuovo album, è stata la volte di Come To The Mushroom, da A Taste Of Pink, primo dei 6 brani strumentali che hanno sapientemente intervallato le canzoni cantate. La band è andata migliorando man mano che si svolgeva il concerto, si è percepito il loro divertimento nel suonare i brani del nuovo album e nell’arrangiare i vecchi successi, attualizzando il loro suono, facendo sperare che anche in futuro la storia dei Prisoners possa continuare. Tra gli highlights del concerto una grande versione di Love Me Lies e Go To Him, brano dell’ultimo album cantato da James Taylor (che fungeva un po’ da maestro di cerimonie) che è riuscito a coinvolgere il pubblico a cantare l’accattivante ritornello, oltre a Melanie, ultimo pezzo prima dei bis, cantata a squarciagola da tutto il pubblico. Un concerto in crescendo come questo ha avuto naturalmente dei fantastici bis, in cui hanno spiccato per immediatezza Better In Black e Deceiving Eye, unico brano suonato da In From The Cold.

Il concerto era gratuito, il pubblico era numeroso nonostante il gran caldo. La contemporanea presenza del Finger Food Festival ha favorito la presenza di famiglie, anche se la maggioranza della gente era lì per i Prisoners. C’è stato pure un raduno di scooter d’epoca, con una trentina di Vespe e Lambrette parcheggiate accanto al palco. Tante le persone del luogo (ho scoperto che Pordenone è una delle culle del modernismo italiano) e persone provenienti da tutta Italia e pure dall’estero. A Pordenone, venerdì, si è riunito gran parte del movimento mod italiano. Prima e soprattutto dopo il concerto i DJ Henry Enrico Lazzeri e Soulful Jules hanno fatto ballare fino all’una di notte tutto il pubblico con le loro variegate selezioni a base di soul e rhythm & blues, sixties rock, ska e rocksteady. L’organizzazione è stata impeccabile, molto bello il luogo scelto, il parco IV Novembre, un grande spazio alberato vicino alla stazione, ai margini del centro storico della città. È stata davvero una festa, una bellissima festa. Keep on Pordenon!

Mario Clerici

Scaletta:

  1. Hurricane
  2. Coming Home
  3. Going Back
  4. Save Me
  5. Something Better
  6. Come To The Mushroom
  7. This Road Is Too Long
  8. Till The Morning Light
  9. A Taste Of Pink
  10. Winter In June
  11. Whenever I’m Gone
  12. Morning Star
  13. Explosion On Uranus
  14. Go To Him
  15. Love Me Lies
  16. Green Meteor
  17. If I Had Been Drinking
  18. My Wife
  19. Night Of The Nazgul
  20. Thinking Of you
  21. Melanie

Bis:

  1. Better In Black
  2. American Jingle
  3. Reaching My Head
  4. Deceiving Eye
  5. Hush

Durata 90 minuti circa

 

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Foto e video di Mario Clerici