Strawberry Fields – Volume 6
An Acid Trip in …

“Woodstock”
Music from the original soundtrack and more
(Cotillion / Atlantic Records, 1970)

Manifesto della cultura hippies degli anni ’60, il triplo LP Woodstock (Music from the original soundtrack and more), pubblicato dalla Cotillion, label sussidiaria dell’Atlantic Records, nel 1970, conteneva una parte della tre giorni, più il fuori programma di Jimi Hendrix mentre la gigantesca folla levava tende baracche e burattini. Inizialmente programmato nella piccola cittadina di Woodstock, dopo il dissenso dei residenti e i vari divieti, il 15 luglio del 1969 il Festival fu spostato a circa 65 Km nella rurale Bethel e collocato tra il 15 ed il 17 agosto. I promotori Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld invitarono le band e gli artisti più rappresentativi del momento poiché l’evento “Woodstock: Three Days Of Peace And Music” era stato ideato come iniziativa commerciale conclusasi con 200.000 tagliandi acquistati in prevendita. Ma le cose sarebbero andate diversamente e ben oltre le previsioni. Woodstock, con le oltre 500.000 presenze, inaugurò le stagioni dei free festival celebrando la fine della “summer of love” e del sogno dei “flower children”, i “figli dei fiori”. Circa una trentina i gruppi partecipanti, con altrettante respinte d’invito (Beatles, Byrds, Doors, Led Zeppelin, Love, Rolling Stones, Zappa fra gli altri) o mancate, come nel caso degli Iron Butterfly, in scaletta, che rimasero bloccati all’aeroporto di New York il giorno dell’esibizione.

Quanto al disco, tra i vari stage announcements e un’improvvisata “crowd rain song” da parte del pubblico ad esorcizzare un acquazzone che aveva interrotto il concerto tra Joe Cocker And The Grease Band e Country Joe And The Fish, 21 canzoni e due medley, Sly & The Family Stone e Jimi Hendrix, con la nuova denominazione del gruppo da Experience a Gypsy Sun And Rainbow, dividono le sei facciate. La tracklist non rispetta il veritiero ordine d’uscita, il concerto iniziò con Richie Havens e non con, l’ex Lovin’ Spoonful, John Sebastian; a questi si alternano, nei solchi, Arlo Guthrie, Canned Heat, Crosby Stills Nash & Young, Santana, Sha Na Na, Who, Ten Years After e le protest songs di Joan Baez (sul palco la songwriter raccontò dell’arresto del marito David Harris-obiettore di coscienza), Jefferson Airplane (con Volunteers) e Country Joe McDonald.

Nello stesso anno era in corso il conflitto in Vietnam nel momento di maggior reclutamento di soldati, cosa che aveva generato un aumento delle proteste pubbliche negli States e Country Joe concluse la sua parte solista con una versione acustica di I-Feel-Like-I’m-Fixin’-To-Die Rag dei Fish dall’esplicito messaggio antimilitarista. Frammenti amarognoli ripresi nel film documentario, vincitore di un Oscar nel 1971, in cui dimorano lo spirito comunitario, la morbida malinconia della speranza ed il respiro della musica. Perfino i temuti Hell’s Angels, là per Janis Joplin, entrarono in sintonia con l’atmosfera pacifista del festival. Mancano i Grateful Dead ma i diversi problemi tecnici, per via di una messa a terra difettosa, resero difficoltosa la loro registrazione. Infine una nota per la copertina del disco presa da uno scatto del fotografo Burk Uzzle; l’immagine più rappresentativa della generazione dei ’60 ritrae i futuri coniugi Nick e Bobbi Kelly Ercoline all’alba del 17 agosto mentre la band di Grace Slick e Paul Kantner chiudevano la lunga maratona notturna.

Luca Sponzilli

 

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