GRATEFUL DEAD
“From The Mars Hotel”
50Th Anniversary Deluxe Edt.
(Grateful Dead Records, 1974 / Rhino Records, 2024)

Registrato e pubblicato originariamente nel 1974, solamente 8 mesi dopo l’uscita di Wake Of The Flood, il settimo album in studio dei Grateful Dead, From The Mars Hotel arrivò dopo un’incessante serie di tour su cui la band costruì la propria eredità duratura, proprio prima che decidessero di prendersi una pausa dalla vita on the road. Dove gran parte della loro produzione in studio potrebbe apparire sfocata o non così emozionante, se paragonata all’immagine del mistico gruppo che suona negli spettacoli dal vivo, le 8 canzoni che lo compongono raggiungono un raro equilibrio per gli standard della band. Brani rilassati e fluttuanti, come Unbroken Chain o il classico da concerto Scarlet Begonias, si prendono completa libertà con la magia dello studio di registrazione, sovraincidendo trame di sintetizzatori sugli assoli di chitarra rivelatori di Jerry Garcia e componendo il loro mix di armonie vocali stratificate, intrecci strumentali e dinamiche ardite da eseguire durante un concerto. Il brano di apertura U.S. Blues attinge al boogie infinito che il gruppo ha eseguito milioni di volte e magistralmente sul palco, approfondendo la strumentazione con sottili toni di tastiere. La melodica Loose Lucy ha gli stessi ingredienti mentre Pride Of Cucamonga è una canzone da cowboy di Phil Lesh, adornata con il tintinnio del pianoforte da saloon e gli accenti paradisiaci di una pedal steel suonata dall’ospite John McFee dei Clover.

Money Money, di Bob Weir, presagisce il funk notturno che sarebbe venuto alla ribalta qualche anno dopo in Shakedown Street ma la band riporta sul finale il disco sui binari giusti con la splendida e contemplativa ballata Ship Of Fools. From The Mars Hotel è un segmento discografico spesso sottovalutato dell’opera in studio dei Grateful Dead. Forse perché privo dei massicci cambiamenti stilistici o delle svolte evolutive che fanno maggiormente risaltare alcuni dei loro album più celebri. L’ironia di fondo è che questo album è riuscito comunque a raggiungere l’obiettivo standard dell’industria discografica nei primi anni ’70: mantenere vivo l’interesse del pubblico nei confronti di uno straordinario spettacolo dal vivo che lasciasse comunque trasparire lo stato di forma del gruppo e la sua solida abilità compositiva. Sebbene poco appariscenti e diretti, questi brani fotografano esattamente il punto in cui si trovavano i Grateful Dead nel 1974 tanto da rappresentare uno dei loro lavori in studio più singolari, musicali e luminosi.

La nuova ristampa di From The Mars Hotel (50th Anniversary Deluxe Edition) include uno spettacolo inedito del 12/5/1974 tenuto presso lo stadio dell’Università di Reno nel Nevada. La performance classica è tipica dell’epoca e presenta tutte le pietanze che ci si aspetta dal menù Grateful Dead, colti al massimo della loro dimensione concertistica con perfette versioni di brani tratti dal nuovo lavoro, un’imponente China Cat Sunflower >I Know You Rider, una jam con una straripante The Other One e molti dei loro classici di cui è inutile riportare i titoli. Una ristampa doverosa per coronare il cinquantesimo anniversario del primo lavoro dei Grateful Dead dell’era Wall Of Sound.

Marco Galvagni

 

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