PUNK ROCK RADUNO 7
(Bergamo, 11-14 luglio 2024)

Il Punk Rock Raduno è un festival completamente gratuito che si tiene ogni anno a Bergamo nel mese di luglio, giunto quest’anno alla settima edizione. Per scelta dell’organizzazione, il festival ha da sempre ospitato band e solisti provenienti da ogni parte d’Europa e dal Nord America, in rappresentanza di ogni diversa accezione del genere: dal punk 77 all’hardcore, dal power pop allo street punk, dal pop-punk al garage. Nella serata di mercoledì 10 luglio c’è stata un’anteprima del festival perché, come hanno detto quelli del Raduno “un bel po’ di gente arriva un giorno prima”. Al parco Goisis c’è quindi stata la “welcome night” con cena, bevute e set acustici degli americani Jasons e dei brianzoli Menagramo. Inoltre sono state organizzate altre iniziative collaterali in vari luoghi cittadini, come la mostra d’arte “Cops” di Manuel Cossu al Donizetti Studio, il Raduno Tattoo Party, oltre a concerti e DJ set pomeridiani in vari locali della città.

Da giovedì 11 luglio c’è stato il trasferimento nel parco dell’Edonè per il programma ufficiale del Raduno, purtroppo sono giunto sul luogo in ritardo e non sono riuscito a vedere la prima band, gli Slang Poor Kids da Orzinuovi, provincia bresciana, che mi hanno detto essere stati molto bravi. Non male gli americani Jagger Holly con il loro punk melodico, fantastici gli immarcescibili Detroit Cobras e il loro garage punk intriso di soul, con il nuovo cantante che non ha fatto rimpiangere l’indimenticabile Rachel Nagy e un batterista giovane (fanno bene le band con gente della mia età ad avere batteristi più giovani, tengono alto il tiro). Bravissimi anche gli Ergs, americani del New Jersey, con il loro punk alla Descendents/Husker Du. Il difficile secondo giorno è stata una giornata impegnativa per tutti, sia per la pioggia (acquazzone mattutino e poi pioggia insistente tra le 20.30 e le 22) sia perché io anziano avevo ancora la stanchezza del giorno precedente. Non sono arrivato prestissimo e mi sono purtroppo perso sia il punk rock dei bresciani Riccobellis che quello dell’altra band italiana Home Alone. Ho però visto The Odorants dalla mia amata Finlandia, punk melodico ma bello energico, gli spagnoli Depressing Claim, depressivi di nome e di fatto, punkettino post 77 con pezzi tutti uguali, due palle, avevano però una claque di spagnoli che ballavano felici sotto la pioggia. Poi il veloce set acustico del bresciano Gab De La Vega, molto bravo, e a seguire il concerto del giovane trio inglese Grade 2, uno street punk oi con squarci melodici e “americani” che non fa prigionieri. Aveva appena smesso di piovere e i ragazzi ci hanno dato dentro alla grande, con ottimo successo di pubblico e critica, bravissimi e simpatici. Questa band è stata per me una vera sorpresa, li conoscevo solo di nome e li avevo ascoltati di sfuggita, pensavo fossero una specie di punk boy band, invece spaccano di brutto.

Prima del fine serata c’è stato un altro veloce set acustico, stavolta con Nando dei Senzabenza accompagnato da Fabrizio dei Crooks, bravi come al solito. Il punk, se vogliamo, è un po’ il folk di fine/inizio millennio, per questa ragione tanti artisti della scena si propongono anche in acustico, le loro versioni non perdono in immediatezza. Hanno finito la giornata gli americani M.O.T.O., che mi sono parsi molto, molto interessanti ma ormai, dopo due giorni al Raduno con una giornata lavorativa di mezzo, la stanchezza aveva preso il sopravvento e così ho preferito avviarmi verso casa. La giornata di sabato è stata all’insegna del punk rock melodico, non esattamente la mia tazza di tè, ma ero comunque curioso. Sono arrivato verso le 19, quindi mi sono perso ben 4 bands: Spaventapassere, Ratbones, 7 Years Bad Luck e i mitici Crummy Suff (che avrei visto volentieri, peccato). In prima battuta ho visto i Semprefreski da Palermo, sul palco piccolo, a cui va la palma di band più veloce del Raduno, veramente molto bravi. Si è passati poi al palco principale con gli austriaci Sweatpants Party, che non mi hanno particolarmente impressionato. Molto meglio gli americani The Jasons, con maschere di ordinanza, il loro punk rock ha coinvolto alla grande e si sono dimostrati anche molto disponibili con il pubblico nel post concerto. Sono arrivati poi i norvegesi Yum Yums, pop/punk senza infamia e senza lode. Gli inglesi Zatopeks, molto bravi e simpatici, hanno suonato dell’ottimo punk rock, il biondo cantante ha più volte fatto stage diving e si è pure arrampicato sulla struttura del palco. Per finire la serata i Mean Jeans da Portland, Oregon, bravissimi e molto divertenti con i loro siparietti tra un pezzo e l’altro. Incastrati poi tra le band principali, hanno suonato tre gruppi di giovanissimi sull’Under20 Stage, una bellissima opportunità che il Raduno ha dato a queste giovani band che hanno potuto così esibirsi davanti a qualche centinaio di persone.

Ed eccoci così giunti all’ultimo giorno di Raduno. A causa di un impegno familiare non sono riuscito a mettermi in viaggio verso Bergamo prima delle 17. Così la strada dal mio paese a Bergamo era intasata di vacanzieri che tornavano dal weekend al lago o in montagna e per percorrere 40 km ci ho impiegato circa 100 minuti. Il risultato è che mi sono perso ben 4 band: Lillians, Stiglitz, Jaguero e Maddam, che peccato. Sono giunto quindi sul luogo alle 19 ed ho avuto la vera sorpresa di questa edizione, ovvero gli americani Crocodiles. Consigliatimi il giorno prima da un amico, suonano un garage-punk a volte crampsiano, ma anche con echi shoegaze e psichedelici. Il pubblico è cambiato, sono arrivati i garagisti, con pantaloni attillati, beatles boots, baschetti, minigonne e calze a rete. La gente gradisce molto la proposta dei Crocodiles che rispondono alla grande, bravissimi. Hanno finito il concerto pure con una bellissima cover di Ça Plane Pour Moi di Pastic Bertrand. Dopo il loro set ho pure avuto modo di chiacchierare con il loro cantante Brandon Welchez, molto simpatico e disponibile, ho in questo modo scoperto un’altra nuova band: anche se proprio nuovi non sono, Brandon mi ha detto: “Esistiamo da 16 anni.”. Dopo di loro i tedeschi Neon Bone, ennesima band pop/punk di cui non sentivo affatto la mancanza. Dopodiché sono arrivati sul palco Gli Ultimi. Davanti a tantissima gente, la band street-punk romana ha mantenuto le alte aspettative con un concerto spettacolare che ha messo in evidenza le tante belle canzoni che scrivono, dai testi mai banali e spesso malinconici. Essendo ormai anziano ho bisogno di riposo, mi sono quindi recato allo stand degli amici di Flamingo Records, dove quel bravissimo ragazzo che è Alberto, mosso a compassione mi ha offerto dell’acqua. Mai pausa fu più rigenerante, dopo qualche minuto sono di nuovo in forma, pronto ad affrontare il gran finale.

Detto che nell’attesa c’è stato un veloce set di Paul Caporino dei M.O.T.O., finalmente sono saliti sul palco i Gories. Non li avevo mai visti dal vivo e sono stati grandiosi, la più pura essenza del rock’n’roll: riff basici, distorsioni e tamburi, what else? Peggy O’Neill si è seduta dietro i tamburi ed è rimasta imperturbabile per tutto il concerto, Mick Collins si e presentato indossando una mascherina anti Covid, che fortunatamente si è tolto prima di iniziare a suonare. Dan Kroha ha continuato a muoversi per il palco per tutto il set. Lui e Mick hanno smanettato a dovere sulle chitarre, improvvisando anche qualche balletto, divertendosi e facendo divertire il pubblico, pure i membri di Crocodiles e Maddam hanno assistito estasiati dal backstage. Collins si è quasi stupito sentendo il pubblico che cantava tutte le canzoni ed ha armeggiato sul distorsore per tutto il concerto, mandando definitivamente in tilt anche l’amplificatore durante l’ultimo bis, tra il tripudio degli spettatori. Una bellissima edizione del Punk Rock Raduno, con un programma vario, tanti gruppi validi con alcune eccellenze, un’organizzazione perfetta che ha battuto anche la pioggia di venerdì, nessuna transenna tra i palchi e gli spettatori, tanta gente presente ma nessun problema, ne’ medico, ne’ tantomeno di ordine pubblico. Un evento così grande, che, ripeto, è da sempre completamente gratuito, è quasi un miracolo, un miracolo che si ripete anno dopo anno. Per me è stata anche l’occasione di rivedere gente che non vedevo da tanto tempo e conoscere finalmente di persona tanti amici conosciuti su Facebook. Grazie a tutti, ci rivedremo l’anno prossimo, sempre qui, al Punk Rock Raduno.

Mario Clerici

Video e Foto di Mario Clerici

 

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