ROD STEWART
(Lucca, 7 luglio 2024)

Dopo quasi un anno di attesa dall’acquisto dei biglietti, sold out già a settembre del 2023, Sir Rod Stewart si materializza sul palco del Lucca Summer Festival alle ore 21.00 precise di domenica 7 luglio 2024 ed è proprio il caso di dire finalmente “tonight’s the night”. Palcoscenico total white che richiama atmosfere da grande casinò americano in stile Las Vegas con tanto di scalinata bianca e band di 13 elementi tutti elegantissimi. Un artista che ha saputo reinventarsi nel tempo mescolando generi diversi come rock, blues, folk, soul, pop e dance con uno stile unico e inconfondibile. Una carriera incredibile che inizia negli anni ’60, come membro di un gruppo seminale come i Faces, e arriva ai giorni nostri, incrociando sulla sua strada personaggi come Ron Wood e Jeff Beck, a cui dedica l’apertura del concerto con Infatuation, e una serie di altri artisti che lo hanno segnato profondamente a partire da Sam Cooke, l’idolo della giovinezza che omaggia con Twisting The Night Away, passando per gli Isley Brothers di cui propone This Old Heart Of Mine. Tutta la serata in realtà è dedicata a ricordare amici che sono scomparsi come Christine Mc Vie dei Fletwood Mac: è per lei I’d Rather Go Blind di Etta James, una canzone che aveva rifatto anche la Mc Vie nel lontano 1969 quando ancora si faceva chiamare Christine Perfect.

È tutta ancora per Jeff Beck, People Get Ready, la canzone di Curtis Mayfield rifatta, insieme all’amico chitarrista, nel lontano 1985. Intanto sui mega schermi scorrono le immagini di Rosa Parks, la donna che rifiutò di cedere il posto a un bianco su un autobus a Montgomery nell’Alabama razzista del 1955 e che fu la scintilla che avrebbe acceso le successive rivendicazioni degli afroamericani capeggiati da Martin Luther King. È una carrellata di fotografie che ci riporta indietro nel tempo per raccontare un clima sociale e politico che ha segnato la storia dell’America e che si incrocia con il lavoro di tanti artisti e persone normali. It Takes Two, di Marvin Gaye e Kim Weston, a ricordo di Tina Turner che aveva inserito la canzone nella raccolta del 1991 Simply The Best, uno dei suoi dischi più venduti, in duetto proprio con Rod Stewart. Anche Rollin’ And Tumblin’ è un tributo a Muddy Waters e in generale a tutti i grandi bluesman del passato da cui Rod ha tratto ispirazione nel corso degli anni.

Nonostante la splendida e inconfondibile voce, la fatica degli anni si fa sentire sulla scena, Rod canta, balla, scherza con quelli delle prime file, fa il piacione con quella sua solita faccia da schiaffi e i capelli sparati, suda e ha caldo, beve e brinda al suo pubblico. Si toglie la giacca leopardata, rimane in camicia, si asciuga il sudore con un fazzoletto e lo fa altruisticamente anche con la fronte di Jimmy Roberts, il sassofonista che piazza degli assolo devastanti tra un brano e l’altro, e in particolare su Downtown Train: è un siparietto di uno spettacolo organizzato alla perfezione, perché Rod Stewart conosce bene il suo pubblico e sa come renderlo felice. Sono ben calibrate anche alcune pause ad hoc per tirare il fiato e per permettere i cambi d’abito, in questi intermezzi salgono in cattedra le splendide musiciste e coriste a cui viene affidato il palcoscenico tra richiami alla patria Scozia e per eseguire una trascinante versione di I’m So Excited, delle Pointer Sister, oltre una esplosiva Lady Marmelade delle (Patti) La Belle che ricorda molto la versione aggiornata di Cristina Aguilera.

Sono veramente eccezionali queste artiste che all’occorrenza imbracciano il violino, la chitarra, il mandolino, il banjo, l’arpa e le percussioni oltre a muoversi in balli scatenati. Rhythm Of My Heart è dedicata all’Ucraina e in generale contro la guerra e Rod indossa i colori della bandiera mentre scorrono le scene della devastazione causata dal conflitto. Non mancano certo le altre hit per cui è conosciuto in tutto il mondo, da Maggie May a First Cut Is A Deepest, da Baby Jane a Sailing, fino al tormentone dance Da Ya Think I’m Sexy? che termina con cori da stadio. Ma non c’è assolutamente malinconia come potrebbe sembrare, in realtà è uno spettacolo per gli occhi e le orecchie questo nuovo show del vecchio leone Rod Steward, è una festa One Last Time, un’ultima volta ancora, come viene intitolato il tour europeo, di cui Lucca è l’ultima data e unica tappa in Italia. Una festa che potrebbe presagire forse un addio alle scene, una festa comunque che solo i grandi artisti come lui sanno organizzare. Cheers Rod and thanks for everything.

A seguire la scaletta con tutti i brani del concerto.

  • Infatuation
  • It’s A Heartache
  • Twisting The Night Away
  • This Old Heart Of Mine
  • Rollin’ and Tumblin’
  • Tonight’s The Night
  • Forever Young
  • The First Cut Is A Deepest
  • I don’t Want To Talk About It
  • Maggie May
  • I’d Rather Go Blind
  • Young Turks
  • Downtown Train
  • I’m So Excited
  • Rhythm Of My Heart
  • People Get Ready
  • Have I Told You Lately
  • Lady Marmelade
  • It Takes Two
  • Baby Jane
  • Da Ya Think I’m Sexy?
  • Sailing

Andrea Masiero

Foto di Andrea Masiero.

 

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