SHELLAC
“To All Trains”
(Touch And Go Records, 2024)
Prima dell’improvvisa dipartita verso nuove dimensioni ultraterrene, Steve Albini ha lasciato in eredità un ultimo album con gli Shellac, l’ottimo To All Trains che va ad arricchire la sua monumentale discografia iniziata con i seminali Big Black e proseguita alternando dischi ad eccellenti produzioni. Il nuovo lavoro consta di 10 episodi suonati alla grande, con gusto iconoclasta e dall’innata attitudine anarchica. Se le iniziali WSOD, Girl From Outside e Chicken New Wave sono pura dinamite, il resto mescola punk (Scabby The Rat), post-punk (Days Are Dogs), post-hardcore (Tattoos), slowcore (How I Wrote …), brani à la Fall (come in Wednesday e Scrappers) e noise (I Don’t Fear Hell), confermando il proprio marchio di fabbrica ipnotico, dalle oscure cadenze (una sorta di esasperazione del dark attraverso le deflagranti sperimentazioni del rumorismo o dell’industrial) e la capacità di spaziare tra svariati generi e sottogeneri senza dimenticare la cruda realtà che emerge dalle liriche. Deja-vu ma incredibilmente nostalgico-romantico, una defigurizzazione degli schemi sonori attuale e non a caso gli Shellac vengono citati fra i padri del cosiddetto post-rock. Infine per gli amanti delle statistiche, To All Trains, sesto e presumibilmente ultimo albo in studio, è stato lavorato/registrato fra il 2017 ed il 2022 e masterizzato dallo stesso Albini e dal bassista Bob Weston – con i due a completare il trio il co-fondatore Todd Trainer alla batteria – presso i Mastering Service di Chicago.
Luca Sponzilli
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