WINTER SEVERITY INDEX
"Slanting Ray"
(Bloodrock, 2014)
Roma! Piove e il cielo si tinge di nero, la città eterna quale fulcro di pro-pulsioni oscure, vortici di immensa decadenza e puro romanticismo. Blood Rock Records apre le braccia come statua neoclassica e dona agli adepti Winter Severity Index. Innesti pre Cocteau Twins, umori Dead Can Dance, rimembranze Curesque, vibrazioni Xmal, visioni Requiem In White. Dopo collaborazioni pregevoli con Mushy, Cut Fud, Bohemien e No Fun, Simona Ferrucci e Alessandra Romeo convergono d’intenzioni, riaccendono la fede dark, e, accompagnate dal suggestivo sassofono di Pierluigi Ferro, costruiscono 10 gioielli marmorei immersi tra nebbia e foschia, caratterizzati da un cuore che brilla di luce propria. Tutte le songs sono racchiuse pregevolmente in un doppio vinile con copertina apribile ad opera di Giovanni Stax, dall’iniziale At Least The Snow, ispirata e nostalgica, la quale mette subito in evidenza le straordinarie doti vocali di Simona Ferrucci (anche alla chitarra, al basso e al drum programming), alla nervosa Ordinary Love, come un ricordo passato che si apre all’improvviso, nella quale emerge la maestria ai synths & keyboards di Alessandra Romeo. Visioni oniriche, dream sound, chitarre taglienti e bassi profondi creano vortici sonori suggestivi e coinvolgenti che travolgono emotivamente l’ascoltatore come in A Sudden Cold o scavano in umori deviati e trasversali come nella strumentale Bianca. Straordinarie le successive The Brightest Day, Fishblood e No Will, evocative e ancestrali, perfette nel loro mood spleen deciso e profondo. Chiude il vortice Embracing The Void, d’incanto infinita ed emotiva come un sogno perso ma poi riscoperto. Un emozione dall’inizio alla fine. Quest’anno l’inverno arriva in anticipo, e porta un solo nome: Winter Severity Index.
Marco Pantaleone